



Ranverso frazione di Buttigliera Alta.
Domenica Gennaio il cuore di Ranverso batte al massimo per la festa del Santo Patrono un evento che unisce arte , cultura e tradizione di cultura popolare per celebrare le radici profonde Antoniane dei Monaci di Ranverso.
Noi devoti collaboreremo per portare avanti e presentare le aspettative che desiderava il Maestro Mons. Italo Ruffino sulla crescita folkoristica e animazione annuale della Festa dedicata al Santo del deserto , per es…
Anche quest’anno la statua di Sant’Antonio Abate non verrà portata in processione, e tra i devoti ed i cittadini Buttiglieresi e Rostesi c’è qualche mugugno di chi vorrebbe vedere la preziosa e storica Statua di fine secolo 400 alla testa di un corteo religioso sulla piazzetta, nei vialetti e sulla Via Francigena di fronte all’Ospedale di Ranverso così auspicava il mio Maestro Mons. Italo Ruffino un progetto avviato quando e stata ripristinata la festa con benedizione degli animali, poi negli anni successivi aggiunti pure i mezzi agricoli dei contadini ecco questa e stata l’unica novità nella giornata di festa. La Soprintendenza Beni Culturali di Torino coglie l’occasione per spiegare che è impossibile, o quasi, che ciò avvenga. Per far uscire la reliquia servono infatti una serie di permessi e adempimenti burocratici: oltre al benestare del Vescovo, infatti, è necessaria l’autorizzazione del Ministero per i Beni Culturali, poiché la Statua è a tutti gli
effetti un’opera d’arte, al pari di un quadro di Caravaggio di Van Gogh o una statua di Michelangelo, e l’autorizzazione viene rilasciata solo in casi eccezionali, Oltre a ciò, nel caso la Statua dovesse essere trasportata all’esterno della Chiesa Precettoriale Monumento Nazionale dedicata a Sant’Antonio Abate per un qualsiasi motivo, è necessario stipulare un’assicurazione la famosissima Lloyd di Londra) che copra tutti i possibili accadimenti che potrebbero portare al danneggiamento o alla distruzione della Statua stessa: cadute accidentali, atti vandalici, furto, rapina, atti terroristici e addirittura guerre.
Un tempo nel giorno della festa dedicata al Patrono di Ranverso veniva esposta una reliquia il braccio del Santo Fonte Goffredo Casalis e Soprintendenza Torino, nel corso della cerimonia religiosa , veniva mostrata al pubblico dei fedeli dal Vescovo dal Pronao della chiesa che per la legge e i regolamenti, fa parte delle pertinenze della chiesa affidata all’Ordine del Mauriziano i custodi e che quindi, tecnicamente, non uscirà dai locali che la custodiscono da secoli.
Non ci mettiamo l’anima in pace e lotteremo affiche le Idee sulle antiche tradizioni del nostro Maestro Ruffino restaurare la Statua per ritornare a vederla sfilare come in passato sulla via Francigena di Ranverso.
Commento
Mille disagi: perchè la Statua non puo’ fare il giro del Borgo Speciale? facciamola restaurare c’e’ cattiva volonta’ i vari permessi si possono chiedere prima per accontentare la comunita’ e non credo che sarebbero stati negati. per quanto riguardo l’assicurazione si poteva includere al pacchetto assicurativo che copre i beni del Monumento, mentre i cittadini potrebbero versare un’offerta libera durante la giornata dedicata all’Abate Antonio.
Notiamo Micro crepe sul volto il pannello retro schiena divelto dove è finito?, distacco della vernice protettiva, base lesionata e tarlo nella parte posteriore statua, nella gamba destra, nel braccio destro. La statua lignea di Sant’Antonio Abate del fuoco patrono di Ranverso necessita di urgente restauro. Ma non basta: dal 2015 la Soprintendenza sentitasi in causa fu la prima a sostenere che la statua come a Staffarda poteva essere portata in Processione o farla vedere ai devoti esibendola all’ingresso nel Pronao, oppure realizzare provvisoriamente una copia adatta per essere portata in processione . La venerata Statua quattrocentesca e il vero cuore di Ranverso spicca esposta Sull’Altare Maggiore di fronte al Museale Polittico della Nativitò con segni di cedimento soprattutto alla base. Se non si interverrà subito si correrà il rischio di perdere un pezzo importante della storia dell’arte e della devozione della nostra Storia ospedaliera della Precettoria A lanciare l’appello sono i devoti e Les Ams Des Antonins della Casa Madre Francese guidati dall’esperto e divulgatore Ersilio Teifreto che hanno avviato un accordo per affidargli la rappresentanza locale. Ma non basta. La statua, infatti, anche dopo il restauro, difficilmente potrà essere portata in processione. «Non si deve dimenticare – spiegava Don Italo Ruffino Archivista Metropolitano– che la statua non è solo un simbolo di devozione ma un’importante espressione artistica del ‘400 vincolata dalla soprintendenza. Questo significa che per preservarla alle generazioni future non potrà più essere soggetta a sollecitazioni esterne che la deteriorerebbero irrimediabilmente. L’unica soluzione è crearne una copia identica all’originale, una pratica diffusa ormai da tempo in tante realtà. Esistono delle ditte specializzate che abbiamo già contattato, ma anche in questo caso occorre una cifra che si aggira intorno ai 10 mila euro». I frati, assieme ai fedeli, hanno avviato una raccolta fondi. «La devozione per Sant’Antonio Abate a Buttigliera Alta e Rosta è molto forte, la processione è partecipata da molti devoti al Santo Eremita . Busso alle porte del cuore dei Buttiglieresi e Rostesi nella speranza che aiutino nell’affrontare le spese per l’intervento di restauro in temi brevi per salvare la statua». L’ultimo restauro della statua di San Francesco di Paola risale al 2004.