- 13 Maggio 2023
- Inventario online, Piemonte
Il borgo medievale di Ranverso in Rosta e Ferriera di Buttigliera Alta, con la sua primitiva chiesa precettoriale, è senza indugi il luogo di culto a Sant’Antonio Abate più antico d’Italia l’origine risale quando nacque la storia ospedaliera antoniana intorno all’anno 1.000.
È la celebrazione più importante nella collina morenica di Torino. La benedizione degli animali , dei mezzi agricoli e prodotti della terra si svolge ogni anno la Domenica prima del 17 Gennaio oppure quella dopo, questa antica ricorrenza nacque molti secoli fa, a partire nel 1531, come omaggio al santo patrono che protesse la città di Moncalieri (TO) dalla peste.
Situata ai piedi della Valle di Susa e lungo il percorso della Via Francigena, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso venne fondata tra il 1180 ed il 1185 per volere del conte Umberto III di Savoia, che la fece costruire e la affidò all’Ordine Ospedaliero di S. Antonio di Vienne (Francia) come luogo di accoglienza per i pellegrini, ma soprattutto come ospedale per gli ammalati di fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster). L’intero complesso ha goduto nei secoli della protezione dei Savoia e alla soppressione dell’Ordine Antoniano, inglobato in quello di Malta nel 1775, passò all’Ordine Mauriziano, cui ancora oggi appartiene.
In Italia esiste una vera e propria venerazione per Sant’Antonio Abate, iniziando un legame con il nostro Paese: Antonio fu un eremita egiziano a cui si deve l’inizio del cosiddetto “monachesimo cristiano”, ovvero della scelta di passare la vita in solitudine per ricercare una comunione più intensa con Dio. Il culto di Sant’Antonio Abate in Piemonte ha trovato larga diffusione non solo in alcuni centri urbani, ma anche e soprattutto nell’ambiente delle valli alpine, delle campagne e sulle tante diramazioni delle vie francigene che dal Moncenisio e/o Monginevro scendevano a Susa e poi a Ranverso, dove i pellegrini trovavano ristoro e assistenza, diretti poi a Roma per proseguire verso Otranto, dove si imbarcavano per giungere alla Terra Santa di Gerusalemme.
Nella Chiesa Abbaziale – primogenita della casa madre di Vienne -, dichiarata nel 1883 Monumento Nazionale e a cui i locali hanno dato l’appellativo di “Piccola Cappella Sistina della Valle di Susa”, è persistente il simbolo del Tau che richiama l’antico legame con l’Ordine Antoniano. Nell’edificio è possibile ammirare la Statua dedicata a Sant’Antonio Abate realizzata tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV, probabilmente in Francia, in legno dipinto di colore scuro: il Santo, che indossa l’abito dell’Ordine Antoniano, con la mano destra regge il bastone con la Tau, mentre nella sinistra tiene il libro con la regola dell’Ordine; ai piedi del Santo un maiale è rappresentato in dimensioni ridotte. L’abside conserva, inoltre, il pregevole Polittico con le sette bredelle che riportano la vita di Santo, realizzato dal pittore Defendente Ferrari nel 1531 su commissione della vicina città di Moncalieri (TO) come ex voto per il miracolo ottenuto da Sant’Antonio Abate per averli salvati dalla peste. Il presbiterio ospita sulla parete sinistra la “Madonna in trono e i Santi Giovanni Battista, Antonio Abate, Marta, Margherita, Nicola e Martino e i Profeti” di Giacomo Jaquerio; sulla parete destra, si trovano le “Storie di Sant’Antonio Abate e i contadini che offrono maiali a Sant’Antonio”.
Il 17 gennaio, in occasione della festa, presso la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso dove da sempre tutti gli animali si sentono a loro agio viene svolta la “benedizione degli animali e dei mezzi agricoli da lavoro contadino”, usanza ripristinata nel 2007, a cui si aggiunge la processione nelle vicinissime cascine dei contadini per la benedizione, dove nelle stalle è ben presente l’immagine del Santo. In precedenza il rito della benedizione si svolgeva presso le parrocchie di Rosta (TO) e di Buttigliera Alta (TO), il confine dove è situato il concentrico della Precettoria.
Nel corso della manifestazione vengono distribuiti dei piccoli pani benedetti a forma di animali, a cui segue il pranzo conclusivo della festa offerto dai coltivatori locali.
L’evento, fortemente sentito dalla popolazione locale, coinvolge ogni anno i parroci sia di Rosta che di Buttigliera Alta, le Amministrazioni Comunali, le Pro Loco e le Associazioni locali.




















A Ranverso si attende la visita della Casa Madre degli Antoniani

- 10 Settembre 2022
- News
Rosta e Buttigliera Alta in provincia di Torino, la Proloco locale, la Fondazione Mauriziano insieme al gruppo di devoti volontari A.S.A.R. Amici di Sant’Antonio Abate di Ranverso si preparano per dare il benvenuto alla Casa Madre della Motte Saint Didier nel Delfinato della Francia, attuale Comune Saint Antoine l’Abbaye, che rappresentata dall’Association Française des Amis des Antonins (AFAA) verranno in visita il 9 Ottobre 2022 alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Inizia, così, un percorso di valorizzazione della tradizione antoniana con l’intenzione di coinvolgere le due comunità unite da una fratellanza che risale all’origine dell’Ordine degli Ospedalieri Antoniani di Vienne nel 1100.

Tra gli Antoniani francesi in visita ci sarà lo storiografo Georges Frechet, insieme al presidente Christian Maurel. Ersilio Teifreto, devoto volontario e allievo del maestro monsignor Italo Ruffino che dopo la sua scomparsa riprese i contatti con l’AFAA, durante la visita a Ranverso sarà accompagnato dall’amico prof. Mauro Pecchenino, docente universitario in “Comunicazione d’Impresa integrata” e cultore appassionato della Precettoria.
«Siamo contenti di dialogare con gli amici di Saint Antoine L’Abbaye legati da sempre Ranverso. Due luoghi, i nostri, divisi dalle Alpi ma uniti nel DNA sin dalla nascita dell’Ordine Ospedaliero di Sant’Antonio Abate», questo il commento di Ersilio Teifreto, referente per la Festa di Sant’Antonio Abate a Rosta e Buttigliera Alta nella “Rete Italiana per la Salvaguardia e Valorizzazione delle Feste di Sant’Antonio Abate“, «il mio appello personale è al Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Laura Saccenti, che conduce la macchina organizzativa, al signor Graziano Ottonello presidente della Proloco e alle due Amministrazioni di Rosta e Buttigliera Alta, di preparare nel meglio un benvenuto ufficiale ai nostri costruttori». Ranverso, infatti, fu fondata tra il 1180 ed il 1185 per volere del conte Umberto III di Savoia, che donò i terreni affidandoli all’Ordine Ospedaliero di S. Antonio di Vienne (Francia), che costruirono il luogo di accoglienza per i pellegrini e soprattutto l’ospedale per gli ammalati di fuoco di Sant’Antonio.
Appuntamento, quindi, domenica 9 Ottobre 2022 alle ore 10 sul sagrato della Chiesa Precettoriale in Via Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta, per conoscerci e insieme rivolgere una preghiera al nostro patrono Sant’Antonio Abate.