Sula facciata medievale dell’ospedale di Sant’Antonio di Ranverso.Nel XVIII’* secolo fu dipinta sulla ghimberga centrale lo stemma di \Vittorio Amedeo Duca di Savoia, rimangono ancora le mensole che dovevano sorreggere due statue in cotto, vi si scorgono tuttora le fascette a losanghe bianche e rosse.

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L’Ospedale di Sant’Antonio di Ranverso.

Nel xviii’* secolo fu dipinta sulla ghimberga centrale lo stemma di
\’ittorio Amedeo Duca di Savoia.
Uguale stemma, quale segno di patronato, fu ripetuto sulla porta
dell’Ospedale.
Fu salva dal vandalismo a cui andò soggetto questo edifizio negli
scorsi secoli, la statua del Santo protettore che tiene ai piedi il solito
animale, il quale serve a ricordare la benefica istituzione dell’Ordine dei
frati Spedalieri, che leniva con semplici frizioni del grasso di maiale le
pene agli ammalati del fuoco sacro che ivi convenivano.
Questa statua, lavoro del xv” secolo, è scolpita nel legno e colorata.
Fortuna volle che fosse eziandio salvo il celebre trittico, eseguito per
la città di Moncalieri, da De fendente De l^’erraris da Chivasso.
« Questo importante trittico, cosi scrive il Gamba (r), colle sue con lonne di doppio ordine, sovrapposte l’una all’altra, colle sue cornici
« di finissimo intaglio, col suo incoronamento e base, forma come un
4 elegante edifìcio sul quale stanno incastrati i molti preziosi dipinti »>.
Data dal i 530.
II campanile di questa chiesa, avente l’altezza di m. 31 circa misurata dalla base al termine della guglia centrale, è rimarchevole specialmente per le ciotole verniciate che decorano i timpani arcuati delle
finestre bifore.
Di tale decorazione si hanno splendidi esemplari sui campanili della
\cm2i Avigliana.
Degna di nota per l’architetto si è la facciata dell’antico Ospedale
che sorge vicino alla chiesa.
La sua costruzione ricorda quella della chiesa stessa e ne è di questa
meglio conservata la decorazione in cotto.
Vi si scorgono tuttora le fascette a losanghe bianche e rosse che dipinte
sotto la cornice terminale ne accrescono la bellezza, e rimangono ancora
le mensole che dovevano sorreggere due statue in cotto, ora scomparse.