Benedizione degli animali dei prodotti agricoli ed i mezzi da lavoro contadini si terra sul Sagrato , e sulla graziosa piazzetta di Ranverso per la festa dedicata al Patrono Sant’Antonio Abate, a Gennaio 2023 in occasione della festa Patronale dedicata al Santo eremita.

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Il 17 dicembre 1776 il Papa Pio VI  con la bolla Rerum humanarum conditio sancì definitivamente l’abolizione dell’ordine Antoniano. A Ranverso però non finì la devozione per sant’Antonio Abate la Domenica Prima del 17 gennaio o quella dopo si celebra un rito antico dopo la Santa Messa si svolge la benedizione degli animali e i mezzi da lavoro dei contadini, vengono accesi dei fuochi controllati vicino alle cascine, la cenere generata dal fuoco servirà come concime per i campi e i numerosi filari di vite. Sappiamo che questa usanza e molto antica e risale al 1530 quando gli abitanti di Moncalieri durante la peste invocarono la grazia a Sant’Antonio Abate e furono liberati dal male per riconoscenza fecero costruire dall’Artista Defendente Ferrari il Polittico della Natività, sotto alla predella e rappresentata la vita del Santo del fuoco, i Moncalieresi il giorno della festa venivano a piedi scalzi in processione e portavano il baldacchino fino a Ranverso, ancora oggi il Sacerdote si reca nelle cascine per benedire gli animali e le stalle dove l’Immagine del Santo e sempre presente, è ancora viva la memoria della preghiera dei contadini dedicata a Sant’Antonio Abate.

Ranverso tra monaci e ospedale Medievale nel nome di Sant’Antonio Abate

by Italia Medievale • 2 Aprile 2022 • 0 Comments

Ranverso tra monaci e ospedale Medievale nel nome di Sant’Antonio Abate di Ersilio Teifreto – Gruppo A.S.A.R  gli Amici di Sant’Antonio Abate di Ranverso
Dopo la donazione dei terreni nel XII secolo da parte dei Savoia la costruzione di Ranverso che comprendeva un Ospedale, delle case uso foresteria con Chiesa e Convento è stata la primogenita in Italia dopo quella costruita dalla Casa Madre nell’Isere della Francia in un luogo chiamato la Motte Saint Didier dove nel secolo XI furono trasportate le reliquie di Sant’Antonio Abate provenienti da Costantinopoli; nel Pronao si può ammirare l’affresco della Caravella che le trasportò e da subito a Ranverso si diffuse il culto per e la tradizione per la festa Antoniana, sull’altare maggiore di Ranverso è visibile la statua che risale alla fine del secolo XV, un gigantesco polittico del 1.530 che racchiude sette episodi della vita del Santo eremita. Il concentrico della Precettoria appare come una fortezza dell’XI secolo raccolta tra antiche mura di cinta che dalla via francigena si diramano fino all’antico ospedale, conserva in ogni scorcio testimonianze dei suoi 900 anni di storia. Nel mese di Gennaio 2013 avvenne il gemellaggio virtuale tra la cittadina di Novoli (LE) paese della Fòcara dove sono nato e Ranverso accomunati dallo stesso Culto per il Santo eremita, ottenendo anche l’approvazione degli amici come il Maestro Italo Ruffino, la Signora Teresa Ponzetto e l’Artista Ugo Nespolo, inoltre tramite la presentazione del luogo da parte di ricercatori e studiosi locali fu insignito da Torinovoli come Borgo Antoniano con la facciata di un Ospedale Medievale ancora visitabile unico al Mondo.
Nel 1999 Don Italo Ruffino archivista metropolitano e studioso della Storia Ospedaliera Antoniana organizzò a Ranverso un Convegno Nazionale sugli Antoniani in Europa.
Papa Callisto II il 20 Marzo 1119 ritornando a Roma da un concilio in Francia passando da Ranverso consacrò la piccola chiesa primitiva bassa a capanna con una sola campata eretta su un ex pilone votivo.
Non tutti gli studiosi concordano sulla data della fondazione di Ranverso. Alcuni, e tra di loro Placido Bacco, fanno risalire la nascita del nucleo originario al conte Umberto III di Savoia, intorno all’anno 1098. Siamo negli anni in cui in questa zona, tra Avigliana e Rivoli, imperversava un’epidemia di “fuoco sacro” ed è verosimile la storia che vede una marchesa di Avigliana impegnata a chiedere al marito, di recente tornato da una crociata, di intercedere presso il gran Maestro dell’Ordine, Gastone dei Gastoni, per ottenere l’invio di frati infermieri Antoniani per fondare un Ospedale che alleviasse le sofferenze della popolazione residente, in grandissima parte formata da poveri e miserabili contadini.
Per la realizzazione venne scelto un territorio detto Rivus inversus, perché in tale luogo scorreva un rio denominato Rio Inverso, dal termine piemontese “invers”, che equivale a dire situato a nord, oggi il Rio è chiamato Bealera, così come il complesso degli edifici è addossato a una piccola collina esposta al nord, da cui derivò la dizione di Sant’Antonio d’Inverso, diventata successivamente Ranverso.
Ranverso era un luogo di passaggio per pellegrini, commercianti, soldati qui trovavano una Chiesa per pregare chiedendo una grazia per la guarigione, ricevevano ristoro e cure, il territorio è ubicato nella splendida cornice dell’Anfiteatro della Collina Morenica, ancora oggi è meta di poeti e scrittori, artisti, pittori e viaggiatori, che qui trovarono ispirazione e armonia. Tra questi il Regista Dario Argento che ha girato le scene del film la Terza Madre e il Prof Universitario Mauro Pecchenino studioso della comunicazione integrata.
Il borgo Medievale Sant’Antonio Abate di Ranverso è un luogo speciale nato nel 1098 e comprende una chiesa, l’ospedale le cascine, un ex cimitero, il monastero, la bealera, il chiostro il giardino, Ex Voti con i miracoli della guerra sul Carso, un ciclo della vita di Sant’Antonio e, tutto intorno, una processione di fedeli che portano offerte a Sant’Antonio. Eseguito da G. Jaquerio nel XV secolo, questo affresco è particolarmente significativo. Le prime strutture, la chiesa e l’ospedale, furono costruite dall’Ordine degli Antoniani che provenivano dalla Francia Motte San Didier per accogliere e fornire assistenza ai Pellegrini che partendo da Canterbury si recavano a Gerusalemme e, passando dalla Francia, varcavano il Moncenisio per dirigersi verso Susa e seguendo per Avigliana facevano sosta a Ranverso. Visitando questo luogo entrerete in un museo a cielo aperto, la Chiesa è tutta affrescata dal celebre pittore Torinese Giacomo Jaquerio e si può ammirare la vita di Sant’Antonio Abate, la salita sul calvario, sull’altare maggiore in fondo al Presbiterio si può visitare il maestoso Polittico di Defendente Ferrari donato dal comune di Moncalieri per grazia ricevuta da Sant’Antonio Abate per aver salvato la città dalla peste, nel pronao tanti capitelli di volti umani e fregi, è ancora visibile l’affresco della caravella con le reliquie del Santo Araconeta, la targa marmorea di D’Andrate, la targa storica in legno che riporta scritto: Ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro custodi dell’Abbazia, le guglie, i pinnacoli, simboli con tracce del passaggio dei templari, massi erratici dell’era glaciale, cascine, lettera Tau a croce ripetuta da per tutto, la meridiana, una stadera, le decorazioni in cotto, il primo antico ospedale, la via Francigena su questo percorso parallelo è stata tracciata l’Autostrada per il Frejus e la ferrovia Alta velocità Torino Parigi, si può passeggiare nei vialetti, chiacchierare nella graziosa piazzetta. I viali alberati, le panchine. L’Abbazia oggi ha un aspetto in stile gotico Internazionale Francese, all’interno la Statua in legno di Sant’Antonio Abate fu costruita da un artista ebanista; ai suoi piedi, un caso unico, compare invece del maialino un piccolo cinghiale nero, affreschi ben conservati, la stele ottagonale misteriosa posta sul masso erratico all’ingresso della Chiesa sormontata da una croce di marmo bianca con l’incisione di un pellicano e una colomba, pietre miliari che segnano i Km per Roma etc… Il borgo di Ranverso si trova a pochi km da Torino nelle vicinanze della maestosa Abbazia della Sacra di San Michele sotto il monte misterioso del Musinè, proprio sulla strada della Peschiera, via degli Abbay/Via delle Gallie, strada antica di Francia e via Francigena dei nostri tempi.
L’Ordine dei Canonici Regolari di Sant’Antonio di Viennois si sviluppò rapidamente a Ranverso si insediarono in un complesso già esistente.
La caratteristica principale di questo piccolo borgo, è quella di essere stato abbandonato in epoca recente per motivi di sicurezza delle cascine, ed oggi, frastagliato dal tempo, presenta tutte le caratteristiche di un paese del mitico Far West.
Ranverso dopo la soppressione degli Antoniani il 1776 quando la proprietà fu assegnata con dei vincoli di Cult all’Ordine dei S.S Maurizio e Lazzaro di fatto diventarono custodi dell’Abbazia, il primo nucleo di Ranverso risale al 1098 composto dalla Chiesa primitiva nel 1883 diventata Monumento Nazionale.
L’Ordine per sviluppare l’agricoltura fece costruire delle cascine che insieme ai terreni vennero assegnati ai contadini che si insediarono. Diverse famiglie dei paesi vicini si stabilirono nel borgo di Ranverso per lavorare i campi ed il piccolo borgo, raggiunse i 200 abitanti circa che vivevano in piena autonomia, c’era il Forno, la fontana che erogava l’acqua tramite una pompa azionata con manovelle e ruota di ferro.
A Ranverso nel 1997 continua la tradizione dell’allevamento di maiali allo scopo di ottenere valvole cardiache per trapianto. Di certo si sa che sarà l’Ordine Mauriziano a mettere a disposizione terreni e strutture sanitarie per la creazione di questo allevamento. Una ipotesi piuttosto insistente sembra dare Sant’Antonio di Ranverso (dopo Rivoli) come luogo ideale: in questa struttura esistono dipinti che ricordano che gli antenati usavano il grasso di maiale per curare alcune malattie.
L’ultima famiglia di Fittaioli ha lasciato Ranverso nel Gennaio 2021 con tanta nostalgia per la loro casa nella cascina Bassa di Ranverso dove sono cresciuti 4 figli, ed è stata salutata con gli applausi da noi volontari, giornalmente passavano nei vialetti del borgo speciale di Sant’Antonio di Ranverso per portare le mucche al pascolo era sempre un momento di gioia tra la curiosità dei visitatori che s’immaginavano di vivere in un luogo medievale, la cascina era attrezzata per l’allevamento di bovini e suini gestita dalla famiglia e sistemata in una”corte” chiusa da mura e percorsa dal canale della bealera, la famiglia mancherà molto ai frequentatori del borgo che durante la giornata avvertono la loro assenza, la cascina bassa era l’ultima cascina ancora abitata nel concentrico della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso.
Nel 2017 la gestione della biglietteria e l’accoglienza dei visitatori con guide specializzate è stata affidata all’Associazione ArteMista, da allora ininterrottamente è stato creato un portale web per la comunicazione e l’organizzazione di numerosissimi eventi, You Tube, nel 2020 e stata preparata una mostra nella cappella della Chiesa per l’Artista e Incisore Michele Roggino.
Sant’Antonio di Ranverso e camminata in maschera lungo la via Francigena alla scoperta della simbologia degli animali. La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso per Carnevale unisce la tradizione sacra a quella profana, l’arte e la cura attraverso un percorso iniziato il 23 gennaio, nel giorno di Sant’Antonio Abate dedicato per tradizione alla benedizione degli animali, che si conclude il 27 febbraio con una visita guidata, dalla 14.30, alla scoperta dei temi del Carnevale nel Medioevo alla Precettoria e una camminata in maschera, alle 16.00, lungo un tratto della via Francigena.
Le maschere, ispirate agli animali e alla natura, sono state realizzate nel corso del laboratorio online di creazione contemporanea e arteterapia, a cura di Serena Fumero ed Elena Maria Olivero, organizzato dai servizi didattici di Ranverso.
Il 27 Marzo 2022 il Borgo speciale Medievale di Ranverso e stato invaso da persone in Costumi Medievali per: (Una Giornata di Primavera nel Medioevo con banchi e simboli dell’epoca) i nostri complimenti per la comunicazione studiata dalla Referente Storica Medievalista Serena Fumero un grazie all’Accademia Novalia per avere stampato l’Audio Guida da distribuire ai visitatori, il luogo di Ranverso finalmente viene conosciuto anche dai Piemontesi e dai Torinesi.
Una buona notizia Martedì 29 Gennaio 2022 per una riqualificazione di Ranverso abbiamo ricevuto la visita del Presidente della Regione Piemonte Sig. Ciro disponibile con i Fondi PNRR.
Dopo la perdita del Maestro Monsignor Italo Ruffino avvenuta nel 2015 noi volontari abbiamo ripristinato un gemellaggio virtuale e ripreso i contatti con l’Associazione della Casa Madre (Les Amis Des Antonins) pe uno scambio di visite, di ricerche e tradizioni legate al Patrono Sant’Antonio Abate.
Nel mese di Luglio 2021 Ranverso accomunata con altre comunità Italiane per le tradizioni e feste dedicate a Sant’Antonio Abate e stata inclusa come prima Chiesa costruita in Italia e la prima ad avere accolto il Culto per il Santo del deserto, nel mese di Ottobre 2021 sempre L’associazione https://reteitaliana.santantuono.it ha presentato alla Soprintendenza di Roma le comunità aderenti classificando la Festa di Ranverso come Bene Immateriale. Orgoglio di noi volontari, crediamo nella possibilità di uno sviluppo del turismo oltre che estivo, anche destagionalizzato nel periodo invernale valorizzando le tradizioni come la Festa della benedizione degli animali gemellata con https://reteitaliana.santantuono.it uno spettacolo che si festeggia il 17 gennaio, divulgando queste feste invernali possiamo contribuire a fare desiderare ai turisti di visitare Ranverso 12 mesi all’anno. Visitare il sito ToriNovoli può essere per i giovani una testimonianza del pensiero di vita di coloro che li hanno preceduti.
Ranverso sin dall’origine e stata sempre a contatto con gli animali nel mese di Febbraio 2022 e stato selezionato come Borgo Dog dal portale Nazionale www.Borghidog.it Oggi una parte del borgo può essere visitata accompagnati dai propri amici a quattro zampe, percorrere privatamente i sentieri francigeni si incontrano pietre miliari e massi erratici che si diramano nelle colline, tra boschi, rive e bealere. Il Comune di Buttigliera ha posizionato dei cestini per la raccolta delle deiezioni dei nostri accompagnatori pelosi; inoltre una fontana per ristorare i cani dopo una passeggiata, i volontari non fanno mancare le ciotole di acqua fresca pulita.
Nel Pronao della Chiesa Precettoriale di Sant’Antonio di Ranverso Monumento Nazionale troviamo tre capitelli in pietra locale di colore verde raffiguranti una Pecora, la Mucca e il cane di San Rocco con il pane in bocca, invece all’interno della nella Chiesa troviamo affrescati il maialino, gli animali della fattoria, ma non solo: il leone di San Girolamo, gli animali selvatici di San Biagio. Un percorso illustrato per conoscere il luogo e perché no, la storia e l’iconografia dei principali santi giocando. Da sempre naturalmente in questo luogo speciale gli animali si sentono a casa perche protetti da Sant’Antonio Abate, inoltre a Gennaio in occasione della festa dedicata al Santo eremita si svolge sul Sagrato la Benedizione degli animali, e sulla graziosa piazzetta la benedizione dei mezzi agricoli.