Valorizzare l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, un edificio di straordinaria bellezza.

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PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Taricco.
Emendamento rubricato n. 151) presentato dai Consiglieri Lepri, Muliere Reschigna, Pentenero, Manica, Taricco, Ronzani, Motta Angela: all’Allegato C del disegno di legge n. 170 “Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2012” le parole: “Terreni in Rosta e Bottigliera Alta: terreni agricoli dell’ex Ordine Mauriziano posti a contorno della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, soggetti alle prescrizioni di tutela indiretta (art. 45 del D.lgs. 22.1.2004, n. 42), relativamente ai quali deve essere, tra l’altro, garantita l’unitarietà paesaggistica e storica, mantenendone l’integrità attraverso il controllo della gestione e delle possibili trasformazioni, assicurando la tutela dei beni nel loro complesso, la pubblica fruizione e la promozione della valorizzazione” sono soppresse.
La parola al Consigliere Lepri, per l’illustrazione.

LEPRI Stefano

Nella furia di mettere insieme di tutto e di più, gli errori non mancano, e questo è oltremodo grave.
Anche quanto descritto precedentemente, relativamente a SITO, non sta male in quanto a errore; poi, noi crediamo sempre nell’ingenuità e nella buona fede degli amministratori, pertanto sappiamo che non ci sono sicuramente secondi fini.
Il tema dei terreni di Rosta e Bottigliera Alta, però, ci inquieta molto.
Guardo il mio collega Boeti e ricordo che un compianto ex Ministro, ad un certo punto, ci teneva molto a fare in modo che la metropolitana arrivasse fino a Rosta. Poi, questo progetto venne meno (non arriva neanche a Rivoli); resta il fatto che le mani sui terreni del Mauriziano furono messe.
Fortunatamente, la Giunta di centrosinistra mise almeno qualche tutela sui terreni agricoli intorno al Mauriziano e alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Ora, in modo improvvido, con la speranza di raccogliere qualche migliaia di euro (non milioni, poiché sono terreni agricoli, a meno che non si intenda cambiarne la destinazione, ma questo non pare essere nella descrizione), siamo di fronte ad una sciagurata tentazione di vendere dei terreni agricoli intorno ad uno dei siti architettonici più belli del Piemonte, concedendolo ad agricoltori che verosimilmente non hanno molta voglia di esercitare la professione in quei territori, avendo peraltro magari lontanamente, ma neanche tanto, la speranza di poterli destinare ad altro.
Pertanto, per evitare queste tentazioni che naturalmente resterebbero solo in capo ai contadini e non certo a chi ispira tale proposta, chiediamo di evitare di venderli, così siamo al sicuro.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.

GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come ha testé affermato il collega Lepri, riteniamo molto pericoloso inserire i terreni attorno all’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso nell’elenco dei beni immobili non strumentali, quindi suscettibili di dismissione.
Sono stato testimone della vicenda di cui parlava il collega Lepri.
Quando avevo altra funzione, in qualità di tranviere fui chiamato in sede istituzionale, dove mi si disse: “La metropolitana arriverà fino a Rosta”.
Io chiesi: “A cosa serve arrivare fino a Rosta? A Rosta c’è il treno. Il treno da Rosta è assolutamente più competitivo della metropolitana, per arrivare in centro a Torino”. Mi si disse: “No, no, si arriva fino a Rosta.
Qui faremo una grande lottizzazione, costruiremo qualcosa di nuovo alberghi per camionisti, un centro ristoranti”.
Al di là del fatto che gli alberghi per camionisti, di per sé, non mi paiono propriamente la risorsa più confacente al sito in oggetto, cito queste vicende per dimostrare che la nostra preoccupazione non è effimera.
Sono stati effettuati degli studi per portare la metropolitana a Rosta proprio in funzione di una valorizzazione di quei luoghi, dicendo anche: “Questi immobili sono pubblici, sono del Mauriziano, quindi non c’è alcuna speculazione”.
Il primo di questi incontri lo ebbi proprio in Via Magellano, nella sede dell’Ordine Mauriziano dell’epoca.
Ecco perché riteniamo che oggi le mani su quei terreni siano scomparse ma sempre ponte a calare nuovamente.
Noi vogliamo che questi terreni vengano sottratti all’opportunità di una valorizzazione indecorosa rispetto al sito in cui sono e al comprensorio paesaggistico, storico e culturale che rappresenta l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso e che, quindi, non vengano soggetti a dismissione.
Tra l’altro, sopprimete una serie di parole, e questo è indice di una disponibilità, per lo meno a livello d’animo, a procedere verso un’opera che, fortunatamente, negli anni passati non è andata in porto, ma che potrebbe sempre, in un attimo di disattenzione e mala volontà del legislatore, riandare in porto.
Su questo piano siamo davvero molto preoccupati e chiediamo l’attenzione dei colleghi Consiglieri regionali, poiché questi immobili non sono né di destra né di sinistra: questi terreni e quest’Abbazia sono la storia della nostra regione ed i nostri valori, e noi vorremmo vederli salvaguardati il più possibile.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.

BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Una cosa andrebbe fatta in quel territorio: non vendere i terreni, ma valorizzare l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, un edificio di straordinaria bellezza.
Sulla facciata ci sono le coppelle, che indicavano che quello era un luogo, sulla via di San Michele, all’interno del quale veniva data ospitalità ai pellegrini.
Di fronte a Sant’Antonio di Ranverso c’è il vecchio ospedale, dove venivano curati i lebbrosi ed ospitati i viandanti che avevano bisogno di cure.
Un po’ di anni fa venne realizzato un progetto, dal costo di un milione di euro, che prevedeva un piccolo alberghetto (dieci posti di qualità), per dare valore a quella struttura.
un posto che mi piace molto: sono andato, la scorsa domenica, con mia moglie (in genere – se posso, trascorro le domeniche con mia moglie Presidente – lo dico poiché questo argomento ritornerà in quest’Aula ed in altri momento ed occasioni), a fare un giro a Sant’Antonio di Ranverso perché mi affascinano gli affreschi medievali che ci sono sulla parte destra della chiesa, della navata laterale (dall’altra parte, per mancanza di risorse, gli affreschi non sono stati ancora recuperati).
vero che la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso non è di proprietà della Regione, ma dell’Ordine Mauriziano, ma ritengo che, con tutti i rapporti che la Regione ha con l’Ordine Mauriziano, sarebbe indispensabile valorizzare quel sito per quello che è: un luogo di pace, di cultura, di charme, legato alla storia della nostra regione. I terreni devono essere lasciati a contorno di questo posto, che può diventare un luogo di straordinaria bellezza, anche se lo è già.
Approfittando della presenza non frequentissima dell’Assessore Bonino in Aula, faccio un riferimento alla metropolitana.
Naturalmente, della metropolitana che arriva a Rivoli non parla più nessuno; l’attuale Governo non si occupa certamente della metropolitana di Rivoli. Negli ultimi dieci anni e negli otto anni di Governo Berlusconi, il Governo non ha ritenuto di occuparsene.
Il risultato è che i rivolesi, per arrivare a Torino, continuano a stare due ore sulla tangenziale e gli studenti devono partire alle 6 del mattino se vogliono arrivare con i mezzi pubblici (anche con i mezzi pubblici qualche volta non ci si arriva).
Un paese civile è un paese che tiene assieme le grandi opere ed il miglioramento – con le opere che si realizzano all’interno delle città della qualità della vita dei cittadini.
Se la precedenza è solo per le grandi opere, i cittadini non capiscono per quale ragione questo debba avvenire.