Renato Guttuso ne parla il Novolese Mario Rossi del portale web il Parametro.

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Tra questi tanti pittori non c’è Remo Brindisi e dirò perché. Remo Brindisi, appena pervenuto alla sua personale maturità stilistica ed espressiva, non ha prodotto “santini” ideologizzanti; non ha oleografato situazioni gratificatorie, vicende e biografie illustri, storia e storie ufficiali; non ha privilegiato la decorazione parietale, la bella calligrafia pittorica, chiara e immediatamente comprensibile o decodificabile. Raffigurino Cristo, Venezia, Personaggi Noti, Mussolini & C., i Partigiani, l’Uomo Contemporaneo, le sue opere più significative non riproducono realtà documentate da reportages fotografici, non riscontrano rassomiglianze evidenti. Tanti anni fa, Dino Buzzati, notiziando per il “Corriere dell’Informazione” di Milano una mostra di Renato Guttuso, e riferendosi a certe sue opere di notevoli dimensioni e rimarchevoli ambizioni (Notte a Ghibellina, Portella della Ginestra, Occupazione della terra, Funerale di Togliatti, Assassinio del capolega, etc..) qualificò l’artista siciliano “pittore di ex voto” e con cognizione di causa (come suol dirsi), giacché di ex voto, il Buzzati fu cultore e “facitore” (le sue opere intitolate “I Miracoli della Val More!”, sono un esempio eloquente. Sono un ex voto quelle opre dipinte per ridare e narrare (talvolta enfatizzare) un evento fausto o infausto).