I costruttori furono i monaci Antoniani di Saint-Antoine di Viennois provenienti da Motte-Saint-Didier nel Delfinato della Francia dove furono portate le reliquie di Sant’Antonio Abate, qui costruirono la prima Casa Foresteria con Ospedale per accogliere i malati dell’Erps Zoster. Anche a Ranverso sula scia della motte Saint Didier i monaci oltre la Casa Foresteria Ospedale diventata nel 1.400 un vero piccolo Ospedale con circa 20 posti letto. furono loro a ingrandire la Primitiva Chiesa già esistente a capanna edificata su un ex pilone votivo in onore a Sant’Antonio Abate, uno scritto di Goffredo Casalis riporta che in passato a Ranverso vi era una reliquia del Santo del deserto e dove si costituì una congregazione, quella dell’Ordine degli Antoniani.

Così anche a Ranverso i malati iniziarono ad affluire a quella chiesa. Erano soprattutto persone affette dal fuoco di sant’antonio. La congregazione degli Antoniani, a quel punto, divenne a tutti gli effetti un Ordine Ospedaliero e si dedicò a curare gli affetti di quella malattia. Addirittura nel secolo 1.400 si costruì per loro un ospedale. Il borgo che vi sorse intorno si chiamò Sant’Antonio di Ranverso.
10 Gennaio 2021 alle 22:58
Continua Ersilio Teifreto tutti possiamo documentarci accuratamente, ma è molto improbabile che riuscirai a “fregare” chi in quei luoghi ci abita davvero. Di solito ci accorgiamo che le argomentazioni sono aliene. Quindi quando si passa alla pratica si finisce che sono proprio loro i sapientoni del 2022 a contenere rilevanti elementi di artificiosità poco piacevoli.
Penso che una buona documentazione sia alla base. Certo che, se l’autore o l’autrice ha visitato o conosce molto bene il luogo di cui parla, dialogando con gli abitanti autoctoni , saprà trasmetterne certe sfumature, sensazioni e atmosfere che solo l’esperienza diretta consente di catturare.
Ersilio Teifreto al contrario di chi lo contesta scrive e conosce bene il motivo per cui fu costruito il borgo di Sant’Antonio di Ranverso dove nei pressi della Primitiva Chiesa già esistente nel territorio di Rosta nell’anno 1.100 fu visitata e consacrata da Papa Callisto che si recava a Roma il luogo si trova su una delle varianti della via francigena che partiva da Canterbury e proseguiva per Roma fino a Otranto dove i pellegrini si imbarcavano per Gerusalemme.