Novoli Centro storico per terra le chianche te petra ia perfette
Papà forse era nato in una di queste case
Martano Case a Corte angoli speciali una vita contagiosa dell’origine, il pozzo l’acqua per tutti, i capperi abbondano
Storia di un soldato Novolese prigioniero di guerra
in Kenia durante la seconda guerra Mondiale, poi emigrato in Francia
Mesciu Ucciu Leccese maestro scalpellino
Ersilio figlio d’arte
Papà a Torino con i 4 figli presso il ristorante città giardino nel battesimo di Nadia
Torino 1971 Parco del Valentino Mamma e Papà al matrimonio di Ersilio La casa Paterna di Novoli ridotta uno scempio
Teifreto Antonio Novoli Artiere, nato il 04/09/1909 a Martano nella Grecìa Salentina, deceduto a Novoli 04/06/1991
Antonio Teifreto cresciuto a Lecce, sin da giovanissimo si dedicò alla lavorazione della pietra leccese, diventando un prezioso aiutante nella restaurazione di prestigiosi edifici. Già uomo conobbe la Mamma e si trasferì a Novoli dove si sposarono il 23/12/1936. Papà era benvoluto dai compaesani. Fu presto riconoscibile in paese con il nome di ”Mesciu Ucciu Leccese”. Era un cantastorie e portava le serenate alle ragazze innamorate. Quando arrivò il primo figlio, Antonio, papà era contento perché con i figli maschi nasceva la dinastia Teifreto. Nel 1939 ci fu lo scoppio della seconda guerra Mondiale e papà fu chiamato alla guerra. Aveva un dotato spirito per servire la Patria, destinato ad Adis Abeba gli assegnarono il compito di sicurezza e di protezione del Generale per le operazioni di guerra. Fu fatto prigioniero dalle truppe Inglesi e fu avviato ai campi di prigionia sotto il monte Kenia.Mi raccontava che gli Inglesi non perdevano l’occasione di dimostrare ai prigionieri il loro strapotere. Papà era un ottimo cuoco ed era molto di aiuto nella preparazione del rancio giornaliero ai compagni di truppa. La sua prigionia durò 7 lunghi anni.
Ritornato finalmente a casa iniziò a lavorare come muratore con la ditta Sebaste.
Ben presto la famiglia aumentò di altre 4 bocche da sfamare.
La famiglia era composta da 4 maschi e na picinna, persa quando aveva solo 6 mesi..
La mamma Quarta Rosa nata a Novoli il 15/11/1915 deceduta il 30/6/2002 riconosciuta con il nome; “La Rusina Sciappò” Tabacchina.
Con una famiglia così numerosa papà non ce la faceva più a tirare avanti.
Siamo nel dopo guerra, anni 50, per l’Italia inizia un periodo di Emigrazione.
Papà con altri 4 amici Novolesi riprende una nuova avventura e parte per la Francia dove gli avevano prospettato già un lavoro sicuro, anche se poi dovevano vivere in baracche piene di disagi.
Intanto chiamò a lavorare in Francia anche il figlio Antonio ma dopo poco tempo si separarono perché quest’ultimo andò a vivere a
“Besancon” mentre papà restò a “Aubervilliers- Parigi”.
Questa rottura portò papà ad aumentare il periodo di permanenza in Francia perchè lui aveva un sogno:
quello di costruire a Novoli una casa.
Con i primi soldi che spedii la mamma acquistò a Novoli il terreno mq.250 nella zona verso la Madonna del pane,
oggi Piazza Francesco Russo.
Nel 1960 appena la casa fu coperta con il tetto e le porte, mamma volle trasferirsi nella nuova casa. Fummo il primo nucleo abitativo a dormire in quella zona priva di strade, luce, acqua. Al mattino passava il pastore della masseria “Lu Erre” portandoci il latte caldo appena munto. Dopo di noi arrivò la famiglia Solazzo.
Papà mi diceva: “Tu sei il più grande, aiuta come puoi la mamma e stalle sempre vicino; sii di conforto nella sua difficile situazione”.
Infatti mamma prima per la prigionia, l’emigrazione e poi la costruzione della casa, si ritrovò a crescere i figli quasi da sempre da sola.
A volte assumeva un temperamento duro anche verso i figli, ricordo i tanti sacrifici che ci faceva fare sempre per la casa, ma secondo me era dovuto al tipo di vita che conduceva e risentiva tutta la responsabilità della situazione.
Ricordo che durante le feste comandate di Natale, festa di Sant’Antonio Abate la Fòcara ecc… papà rinunciava a tornare al paese, per non spendere i soldi del viaggio, giornate perse ecc.. risparmiando abbreviava la lontananza dalla sua famiglia e le Lire servivano a completare i lavori nella casa per rientrare il prima possibile dalla sua famiglia.
Finalmente papà nel 1962 rientrò a Novoli sembrava che il pellegrinaggio te Mesciu Ucciu Leccese fosse terminato. Ma: la casa non era ancora finita del tutto, i miei genitori sognavano un progetto per la quale la casa piano terra con garage e giardino, e un piano sopraelevato doveva essere usufruita da tutti e 4 i figli maschi, per cui restava da costruire il garage e la scala esterna che portava sul terrazzo, in seguito i figli si potevano accordare come disporla. Nel 1964 nella casa di Novoli invitammo in vacanza con la sua famiglia Jean Vernier il cognato di mio fratello maggiore Antonio che nel frattempo si era sposato con una ragazza Francese nativa di Audincourt Besancon di nome Francoise la cognata con cui vado più d’accordo, questo Director commercial manager d’Impresa mi chiese se volevo andare a lavorare con lui a Lyon in una grandissima struttura di nuovissima apertura nei pressi dell’aeroporto di chiamata “Nouvelles galleries”. Io giovanissimo avevo appena 17 anni accettai. Ma papà, che conosceva la vita che dovevo affrontare, non mi lasciò andare da solo ero un ragazzo minorenne di nuovo riprese il treno per accompagnarmi a Lyon il Director Jean ci fece trovare nella zona della stazione di Lyon Perrache una camera provvisoria 3×5 già ammobiliata dove si mangiava, si dormiva, il bagno in comune si trovava fuori, papà per un periodo lavorò con me e vivemmo insieme, passo dopo passo mi aiutò ad entrare nella mentalità e abitudini dei Francesi lui che malgrado la sua lunga permanenza di tanti anni in Francia non parlava la lingua facendosi capire a gesti. Fu il periodo in cui con i soldi che guadagnammo si terminarono i lavori del garage e della scala. Papà accertatosi del mio inserimento, nel 1965 ritornò questa volta definitivamente a casa, mentre io restai a Lyon fino a quando non fui chiamato nel 1967 alle armi.
Finito il periodo naia nel 1968 insieme ad un carissimo amico “Geremia” di
Novoli ci recammo a Torino. Era il tempo delle assunzioni alla Fiat dove venimmo subito assunti a Mirafiori. Io rimasi a Torino dove vivo tuttora senza la moglie, che mi è mancata improvvisamente nel 2009,ma sono insieme ai figli e i nipoti. Geremia ottenne il trasferimento e tornò a Novoli con la sua famiglia sposato con la Maria Prisittu oggi vivono ancora insieme .
Il racconto della casa a distanza di anni è oggetto di discussione in famiglia.
Già nel 1982 Ettore mirava a versare le quote ai fratelli per impossessarsi di tutta la casa, sul documento di un Notaio di Novoli c’erano le firme di tutti i miei fratelli io non firmai contestando quella decisione, malgrado avevano promesso ai miei genitori che nessuno li avrebbe cacciati da quella casa fino alla morte, mio Padre confidandosi con me che fui l’ultimo a saperlo in preda alla disperazione mi disse di vigilare perchè la casa non passasse di proprietà e rimanere per tutti e 4 i figli mai di uno solo.
Infatti mio fratello Ettore a spregio degli ultimi desideri trasmessomi dai miei genitori dopo la morte anche della Mamma si è scoperto che era stato indicato da mia Mamma insieme sua figlia Gianna nel testamento come unici eredi dell’unica casa di famiglia costruita con i sacrifici di tutti i figli e genitori .
Tra l’altro anche mia zia suora Ersilia sorella non consaguinea di mio Padre ha tenuto questo testamento olografo nascosto. Infatti era al corrente di tutto visto che alcuni interventi dell’Avvocato erano del luogo dove viveva lei nell’Istituto Suore San Giuseppe di Ceprano dove mio fratello Ettore andò a trovarla per fare scrivere ai fratelli dall’Avvocato obbligandoli a versare una consistente cifra mensile, richiesta che nessuno dei fratelli ha mai accettato.
Quindi anche la suora ha contribuito a mettere in atto questa ingiustizia verso gli altri figli, non opponendosi alla stesura di questo testamento che riportava come unico erede solo un figlio, Ettore, insieme a sua figlia.
Io sono stato residente a Novoli per lavoro dal 1984 al 1991 e fino alla morte di papà eravamo una famiglia normale. Adesso Ettore prepotentemente vive con la sua famiglia nella casa Paterna senza voler riconoscere nulla agli altri eredi che per la legge Italiana spetta la legittima ,anzi per arrivare ai suoi scopi si è inventato degli episodi dove era presente anche Antonio dichiarando metodi calunniosi verso mia moglie Pina denunciandola il Giudice non ha ancora il verdetto.
Mentre Antonio e Rinaldo, voci riferiscono che si sono schierati dalla sua parte perchè sono creditori di soldi. Finchè ero a Novoli con la mia famiglia ho sempre dato il massimo, quando la mamma aveva bisogno eravamo vicini, poi le cose sono cambiate. A Novoli è rimasto Ettore da solo facendo il bello e il cattivo tempo. Quando la mamma aveva bisogno di assistenza nel 1999 non si è rivolto ai fratelli lontani per parlarne o fare qualche richiesta di collaborazione, ma ci ha chiamato con l’Avvocato. Proprio lui non ha dimostrato mai la sua situazione patrimoniale, perché dovevano intervenire i Servizi Sociali che avrebbero poi chiesto per es…. chi ritira la pensione, gli arretrati della pensione Francese, dare conto del patrimonio compreso i gioielli di famiglia dove sono finiti ecc..? Ma lui dopo che si è praticamente preso tutto della casa Paterna ha scaricato tutto sulle famiglie dei fratelli che si trovano lontane da casa per lavoro tacciandole di non avere fatto il proprio dovere di figli decretando prepotentemente la cessazione dei rapporti fraterni.
Inoltre durante la veglia a mia mamma, morta in casa, mia zia suora Ersilia esordisce dicendo che esiste un documento che dovremmo
vedere. Ovviamente Ettore, in panico, controbatte dicendo che si trattava solo di una bolletta della luce.
Invece no! Infatti appena rientrati a Torino, dopo il funerale di mia mamma, ricevo la telefonata di Ettore (che non aveva avuto il coraggio di dirmelo di persona) con la quale mi comunica che ha un testamento stilato nel 1994 quando Mamma era autonoma e non aveva bisogno di assistenza, Ettore sicuramente convinse la Mamma a firmare il testamento olografo scritto di suo pugno ma guidato da un’altra testa opportunista e nella mano grafica , lo dichiara unico erede insieme a sua figlia. E poi aggiunge anche che se qualora io non fossi d’accordo sul contenuto del testamento potrò impugnare la legittima rivolgendomi al Tribunale, pur sapendo che impugnare le volontà del testamento non sarebbe servito a nulla e che avrei perso solo tempo in quanto nel 1994 mamma solo dopo 2 anni che mancavo da Novoli era in grado di intendere viveva da sola ed era autosufficiente.
Questa è stata la fine di un sogno della casa voluta e costruita per i figli da Mesciu Ucciu Leccese e la Rusina Sciappò con i sacrifici dei figli. Papà (prima prigioniero poi emigrante).
I figli di Antonio nato a Martano e di Rosina nata in contrada Patula e Marinieddrhi di Novoli sono:
Antonio Gerardo nato a Novoli il 17/01/1938 sposato con Vernier Francoise figli Didier Professeurs University France Comtè, guida Association Yoga Iyenger je sui le parrain de confirmation “Lu sciuscettu”, Anne Francoise abilitata nelle politiche sociali, residenti in Francia, Antonio nell’Ottobre 2014 è stato colpito da un Ictus rimasto paralizzato sul lato sinistro sono andato a trovarlo in ospedale mi ha riconosciuto chiedendomi “lli picinni comu stane”, mia cognata Francesca Teifreto Vernier Professeur nei linguaggi creativi, Presidente fondatrice dell’Associazione “Alta luce” ex moglie di Antoine non l’ho ha abbandonato è l’unica persona che si è presa cura di lui restandole vicina in questi tristi momenti.
Ersilio nato a Novoli il 22/07/1947 sposato con Sorrenti Maria Giuseppa nata a Canosa di Puglia residente in Torino figli Massimiliano e Nadia Rosa.
Maria Concetta nata a Novoli il 30/11/1948 deceduta a Novoli il 02/06/1949
Ettore nato a Novoli il 12/03/1950 sposato co Greco Rosetta Salentina residenti a Novoli occupa dal 2002 la casa di famiglia con i figli Gianna e Antonio.
Rinaldo nato a Novoli il 16/05/1952 sposato con Rizzoli Daniela Emiliana residenti in Piemonte figli Andrea e Manuela, dopo risposato ha avuto un terzo figlio non conosco la consorte e le generalità .
In memoria a mamma e papà
Torino aprile 2010- Ersilio Teifreto
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Torino News 10 Giugno 2017– Tribunale di Lecce Sentenza n. 2034/2017 pubbl. il 17/05/2017 RG n. 7069/2008 Repert. n. 2801/2017 del 17/05/2017
Maggio 2017 la sentenza del tribunale di Lecce dopo 15 anni stabilisce che ho diritto alla mia quota in Euro e non in mattoni come da mia richiesta e desiderio della mia famiglia , con mia sorpresa hanno assegnato a Rinaldo la quota poi ceduta a Ettore, anche la quota di mio fratello Antonio che rinunciò e stata assegnata ad Ettore. Rinaldo non ha speso un euro per chiedere la quota al Giudice si e accodato agli esiti , mentre io sono stato obbligato ad intraprendere una causa per avere la mia quota spettante con aggravio di spese e di salute, i Giudici hanno deciso che le spese degli Avvocati debbono essere compensate però Rinaldo non ha obblighi di pagare spese, praticamente con questa Sentenza io non vedrò un Euro, inoltre il Giudice mi condanna a pagare una parte delle spese del funerale richieste proprio da Rinaldo, io ricordo che i miei da Vivi avevano previsto tutte le spese per il funerale, a Ettore invece rimane la casa dei genitori perchè è proprietario della sua quota e quella di mia madre, quindi in maggioranza ha potuto decidere di non dividere la casa togliendomi la possibilità di ottenere la mia quota in mattoni, sinceramente io e la mia famiglia avremmo preferito i mattoni.
La casa dei genitori oggi giugno 2017 è davvero irriconoscibile Ettore in tutti questi anni pur di arrivare al suo obiettivo dimostrando al Perito del Giudice che la casa era fatiscente per svalorizzarla, l’ha resa vergognosa agli occhi di tutto il paese di Novoli senza nessun rispetto per la memoria dei miei genitori che tanto curavano la struttura della casa.
Complimenti a Ettore a Rinaldo e Antonio per il risultato che la legge Italiana gli ha permesso di raggiungere, un epilogo triste che i miei genitori non avrebbero mai voluto che avvenisse, sta di fatto che nel 2002 i miei fratelli Antonio e Rinaldo e Ettore in testa sono arrivati addirittura al punto di cambiare la serratura e non mi hanno più permesso di entrare nella casa dove sono cresciuto e sicuramente non entrerò mai più.
Agosto 2017 Ettore non paga. Siamo in contatto con l’Avv. che propone cifre non accettabili, Ettore non intende versare volontariamente la somma stabilita dal tribunale di Lecce.
Per colpa di Ettore che non mi ha riconosciuto la quota sin dal 2002 per anni abbiamo cercato con lui accordi bonari inutilmente, obbligandomi ad aprire una causa costosissima in tasca mi rimarranno solo debiti, la decisione dei Giudici non basta per pagare gli avvocati di Torino e l’Avv. referente di Lecce.
Un consiglio…. se vi trovate nella mia stessa situazione lontani dal luogo dove è ubicata la casa, fuori dalla Giurisprudenza dei Tribunali state lontani dalla quota legittima.
EPILOGO FINALE
Ottobre 2018 Ettore rimette a nostro cugino Avv. Quarta il verdetto della Sentenza del Tribunale di Lecce per iniziare dopo un anno e mezzo dalla Sentenza un’ulteriore transazione con Ettore che facendo l’orecchio da Marcante sperava in un mio Disinteressamento, a sorpresa compare nella scena Rinaldo in veste di Terzo in verità durante la causa Rinaldo e stato sempre presente anche come testimone e come sostenitore del loro progetto con l’accanimento a non riconoscermi la quota, Rinaldo saputo dove io passo il tempo libero e venuto più volte a trovarmi con l’obiettivo di Impietosirmi parlandomi della condizione economica famigliare che versava Ettore ma anche della sua che incomprensibilmente mette in ballo, voleva convincermi a desistere di fare il Precetto a Ettore, ma i miei Legali sono stati fermi e hanno insistito per ottenere dopo 15 anni la somma indicata nella Sentenza , ormai Rinaldo ritorna da me più volte ricordandomi con vero strazio la vita di Papà e Mamma morti, mi parlava di mio fratello Antonio invalido sulla carrozzella in Francia. quasi implorandomi a rinunciare: a questo per fratellanza parlo con gli Avvocati e decidiamo visto la condizione economica famigliare che versava Ettore di concedergli ancora un grande sconto arrivando al 45% della somma che risultava dalla Sentenza concludendo finalmente con l’invio dei bonifici a Febbraio 2019.
Mio fratello Ettore il poveraccio…..oggi a Novoli Piazza Francesco Russo è diventato Proprietario di tutta la Casa di famiglia.
Comprensibilmente Ettore e Rinaldo esultano di gioia brindando contenti di essere finalmente entrati in pieno possesso di tutta la casa Paterna costruita dai Miei genitori da destinare a tutti i figli,
Mi fanno ancora riflettere cosa fecero nel 1982. Nei soldi che hanno versato per la causa persa incomprensibilmente è subentrato Rinaldo adducendo accordi con Ettore a me sconosciuti, i soldi non sono stati sufficienti neppure a pagare le spese per avermi obbligato ad aprire la pratica della Causa, infatti resto Con i Debiti e dovrò pagare le spese degli Avvocati uno di Torino e l’altro Referente a Lecce per i 15 anni di Impegno nella Causa da loro voluta, nel 2016/2019 ma Rinaldo chiedeva comprensione dimenticando il passato quando Già nel 1982 i miei 3 fratelli mi hanno diseredato firmando dal Notaio Rossi di Novoli per vendere la casa di famiglia ad Ettore e prendere i soldi con la disapprovazione dei genitori e poi mia al punto che l’operazione non è andata in porto
Anno 2019 in una clinica di Besancon muore Antonio Teifreto viveva a Audincourt in Francia, io causa salute non ho presenziato degli altri fratelli non conosco la loro decisione se si sono recati in Francia.
Grugliasco (TO) 20/02/2019 autore Ersilio Teifreto.
Nel mese di Maggio 2022 i figli Didier e Annè rispettano il desiderio lasciato scritto da Antonio a depositare le sue ceneri nel mare di fronte a Capo Santa Maria di Leuca, da loro mi fu richiesto di essere presente all’evento ma purtroppo non e stato possibile, così per questo motivo con i nipoti e la cognata Francoise inizia un’altra epoca cioè la perdita di contatti, era già capitato con i miei fratelli Ettore e Rinaldo.
Già la casa paterna quanti sacrifici mi ricorda per costruirla papà andò in Francia la mamma da sola a crescere 4 figli :da voci paesane sembra che la casa di Piazza Russo risulta in pessimo stato malgrado Ettore sia imprenditore immobiliare