Imponente si erge in cima al monte Pirchiriano, all’imbocco della Valle di Susa, l’Abbazia di San Michele della Chiusa (nota come Sacra di San Michele), simbolo della regione, fondata da Ugo di Montboissier tra il 983 e il 987, a controllo della via Francigena percorsa nel medioevo dai pellegrini provenienti d’Oltralpe, da cui la vista spazia sulla pianura e sulla valle della Dora Riparia che attraversa l’anfiteatro morenico di Rivoli. All’interno, alla sommità del cosiddetto Scalone dei morti, si apre la celebre Porta dello Zodiaco (XII sec.). Lungo la via che conduce al Moncenisio, l’Abbazia benedettina di Novalesa, fu nel medioevo sede di un importante scriptorium: ora perfettamente restaurata dopo accurate indagini archeologiche, frutto della collaborazione tra Soprintendenze e Università degli Studi di Torino e Vercelli, è sede del Museo Archeologico di recente inaugurazione (marzo 2009); a valle, l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso è – fra l’altro – scrigno per gli affreschi di Giacomo Jaquerio, insigne esponente del Gotico internazionale. Ulteriori suggestioni medievali sono offerte dai ricetti, recinti fortificati utilizzati come deposito per i prodotti agricoli oppure come rifugio in caso di pericolo – ottimamente conservato il ricetto di Candelo non lontano da Biella, degni di nota i ricetti di Oglianico e di Ozegna – e ancora dagli edifici castellani, come il Castello di Serralunga d’Alba, di proprietà statale, appartenuto ai marchesi Falletti di Barolo, elegante esempio di rocca collinare dalla spettacolare verticalità, decorata con eleganti bifore gotiche. Il Castello della Manta, casaforte trecentesca voluta dal marchese Tommaso III di Saluzzo, vanta al proprio interno la “sala baronale” decorata dal ciclo di affreschi tardogotici raffiguranti i personaggi del romanzo cavalleresco “Le chevalier errant” composto dallo stesso Tommaso e la movimentata scena che illustra la “Fontana della giovinezza”. Ad Asti, l’ex priorato dei cavalieri Gerosolomitani di San Giovanni, fondato agli inizi del XII secolo, con il Battistero di S. Pietro, o Rotonda, già chiesa del S. Sepolcro, rappresenta un notevole esempio della tarda tradizione romanica dell’Italia Settentrionale; a Sezzadio, nell’alessandrino, l’Abbazia di S. Giustina conserva nella cripta un pregevole pavimento musivo. L’architettura gotica piemontese non conosce gli arditi slanci transalpini: è solida e severa, realizzata in compatte cortine murarie laterizie, con rari archi rampanti, come nell’Abbazia cistercense di Santa Maria di Staffarda (Revello), nel saluzzese. Presenta le caratteristiche ghimberghe, ossia i timpani triangolari che dalla porta centrale si elevano a raggiungere il vertice della facciata; notevoli esempi ne sono il S. Domenico di Alba, il S. Domenico e la Collegiata di Chieri, la Cattedrale di S. Secondo ad Asti, il Duomo e il S. Giovanni di Saluzzo, quest’ulti- 96 mo dall’elaborato interno absidale progettato come cappella marchi