LA CAMERA DI VINCENT VAN GOGH IN ARLES
Scheda Tecnica di costruzione presentata da Massimiliano ed Ersilio Teifreto fondatore del centro per le camerette di Torino Max Camerette
Nella foto Erslio seduto, Massimiliano, Monica e Rossella Interior Designer.
Ersilio di professione ebanista, commerciante fondatore di Max Camerette e amante dell’Artigianato Artistico nel 1992 leggendo l’ecletticità di Van Gogh incontra il famoso pittore Emilio Tadini e seguendo alcune sue indicazioni durante una gita si reca al Museo di Amsterdam dove è esposto il quadro di una delle tre versione disegnate da Van Gogh un anno prima della sua morte parlando con il Direttore del Museo scopro un suo desiderio di vedere la camera realizzata al vero così non sarebbero obbligati a spostarla continuamente per presentarla alle mostre Internazionali. Ersilio prende nota e quando rientra a Torino suggerisce ai Falegnami specialisti, alle scuole tecniche es….Scuola San Carlo, Consorzio San Luca per il restauro opere d’arte e Istituto Tecnico Industriale di Torino di ricostruire a grandezza naturale la Camera del genio Vincent Van Gogh. Al nostro appello rispose il Consorzio San Luca nella persona del Presidente Michelangelo Varetto e l’Artista Davide Bianco che fece un progetto di riproduzione della Camera presentandolo a 9 Artigiani Artisti del Consorzio diventando l’artefice della scheda tecnica della Camera più famosa al Mondo..
LA SCHEDA TECNICA DI RICOSTRUZIONE A GRANDEZZA NATURALE DELLA CAMERA
1888)* abbiamo interpretato una delle tre versioni a olio della “Camera di Arles”.
La prospettiva che risulta dalla realizzazione della stanza, è puramente visiva in base
ad un punto di vista centrale dell’immagine.
Per quello che riguarda gli elementi appesi alle pareti la scelta è andata
“all’autoritratto” (interpretato a tecnica mista tempera-acrilico) al “ritratto della
madre” (interpretato ad affresco su tavola) e alle “rocce con quercia” (interpretato a
mosaico in paste vitree).
Ipotizzando che i due disegni nella parte inferiore della parete destra siano molto
probabilmente delle stampe giapponesi, sono stati interpretati e realizzati ad
acquarello.
La finestra di fondo, realizzata in legno e vetro decorato, è stata interpretata come una
grande “applique” e – come le sedie, il tavolino, lo specchio, l’appendiabiti – decorati
con resine acriliche pigmentate con terre e ossidi di origine francese e applicate in
maniera da simulare il più possibile l’effetto delle pennellate dell’artista.
Il letto è stato ricostruito in legno massello, le dimensioni rispecchiano gli spazi visivi
dell’opera, ma il letto risulta comunque utilizzabile. Il letto è realizzato in arte povera
con legno di abete nazionale, spazzolato nel senso della vena per sottolinearne la fibra
e dare l’effetto del materiale antico. Le tavole sono state sgrossate a mano e per gli
incastri si è utilizzata la tecnica denominata “a tenone”. Una mano leggera di colore e
una patina di finitura conferiscono al manufatto delle ombreggiature naturali che
richiamano le pennellate del dipinto.
Per la realizzazione delle pareti si sono usati telai in legno su cui sono montate delle
tele decorate con resine acriliche, carbonati e pigmenti (terre e ossidi di produzione
francese) il tutto con trattamento ignifugo.
Il pavimento è costituito da elementi componibili, superficialmente lavorati con resine
acriliche e pigmenti (terre e ossidi di produzione francese), uno degli elementi è
realizzato con resine per pavimenti a base di calce, resina PV e pigmenti, il tutto con
inserti a piastrelle in seminato di calce in tono con i colori del pavimento.
Terminato il lavoro di ricostruzione del Consorzio era il momento di presentarla al grande pubblico, Massimiliano Teifreto nel 2015 era Amministratore di Max Camerette insieme al Prof. Mauro Pecchenino volevano esporla al pubblico nello Show Room di Torino dove le scuole tecniche e scuole di pittura potessero visitarla entrando fisicamente per toccare i con mano i materiali , fecero la richiesta alla Direzione del Consorzio che rispose positivamente ed avviarono una Sinergia, l’iniziativa ebbe molto successo con le scuole, istituti tecnici e visitatori all’evento si interessò tutta la Stampa di Torino. Nel 2017 visto il grande successo di Torino Massimiliano supportato dal Prof. Mauro Pecchenino docente Universitario in Comunicazione d’Impresa Integrata presentarono un progetto al Sig. Francesco Tadini figlio di Emilio per esporre la Camera nel loro Museo di Milano subito accettarono con entusiasmo il padre che tanto scrisse sulle opere e la vita di Van Gogh, d’accordo con il Consorzio spostammo da Torino la camera autoportante per esporla durante il Fuori Salone di Milano 2017 nel Museo Spazio Emilio Tadini , entrammo con Repubblica nei TOP 10 dei luoghi più visitati.
Ringraziamo tutto il Consorzio che ha lavorato in equipe per la realizzazione dell’opera ma, oltre a Davide Bianco (che
ne ha seguito l’esecuzione ed in particolare le opere pittoriche), hanno fornito il loro fondamentale
contributo tecnico alla realizzazione: Andrea Besana (mosaici e pavimenti), Luca Cassano (opere
lignee), Marco Massazza (opere pittoriche), Carla Tricerri (vetro artistico).
*«Ho fatto un quadro della mia stanza, con i mobili in legno bianco come sapete. Ebbene mi è
piaciuta molto l’idea di dipingere un interno con quasi niente dentro, di una semplicità alla Seurat
Scheda Tecnica di ricostruzione a grandezza naturale della Camera di Van Gogh presentata dal Prof. Mauro Pecchenino, Massimiliano ed Ersilio Teifreto fondatori del:
“Centro per la cameretta Italiano di Torino Max Camerette”