Salone del Libro di Torino 2018 Ersilio Teifreto e  Carolina Montessori  pronipote di Maria  dialogano sul lavoro che svolge MAX Camerette l’azienda Torinese che seguendo il metodo Montessori ha portato in Italia  il concetto di “cameretta componibile” uno spazio ricco di motivi di interesse  dove  i nostri bambini e ragazzi  vivono e crescono, Carolina viene intervistata dalla bravissima  Anita Molino Fondatrice della Casa Editrice Leone Verde ringraziandola per l’ospitalità.

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Sono anni di crisi e l’impresa italiana non ne è immune. Per un giornale però è più interessante scrivere di storie positive che in qualche modo allontanino la crisi. E quando si scrive di impresa italiana viene naturale pensare ad un uomo che ha iniziato e a una famiglia che ha continuato.

La storia di Ersilio Teifreto e di MAX Camerette corrisponde proprio a questo assunto. Lui è partito dalla Puglia e, ebanista esperto, ha iniziato a pensare ad un’impresa di mobili per la casa. Insieme alla moglie Pina ha dato vita, alla fine degli anni Settanta, a MAX Camerette, portando per la prima volta in Italia e seguendo il metodo Montessori, il concetto di “cameretta” per i bambini, uno spazio dove vivere, studiare, riposare, giocare, passare il tempo.

Poi è arrivato suo figlio Massimiliano Teifreto, oggi amministratore dell’azienda, sempre impegnato a supervisionare tutto, per esser certo che tutto funzioni alla perfezione. Con il trascorrere degli anni hanno messo a punto tante iniziative che hanno incontrato l’apprezzamento di molti visitatori.

Ricordiamo “Web Watch”, in collaborazione con Doimo Citylife e Safe Network, (aiuta ad evitare cattivi incontri sulla Rete); “La schiena va a scuola” (un’importante iniziativa che aiuta a evitare posture sbagliate per i giovanissimi, in collaborazione con la Società Italiana di ergonomia e L’Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI) e Baby Pit Stop, uno spazio esclusivo, riservato e dedicato alle mamme che devono allattare i loro piccoli all’interno di MAX Camerette, come è abitudine in tutti i Paesi Nordici.

In collaborazione con il Consorzio San Luca di Torino, che ha realizzato l’opera ed è presieduto da Michelangelo Varetto , hanno messo a punto, tramite le tecniche della Comunicazione d’Impresa, con una iniziativa (per la prima volta a Torino) di “adozione culturale”, la visita al pubblico e alle scuole de “La camera di Arles”, riproduzione a grandezza naturale del capolavoro omonimo di Vincent Van Gogh.

Oltre  a continuare la visita della Camera di Arles, ci sono altri tre appuntamenti, tutti di sabato: il 27 febbraio e il protagonista sarà appunto Web Watch, il 26 marzo e il 23 aprile presso la sede torinese, aprendo al pubblico la propria azienda, arricchita da questa suggestiva riproduzione e dalle altre iniziative.

Quella di MAX Camerette è una storia italiana, degna di nota e di attenzione dove famiglia, imprenditoria e arte diventano ideali protagoniste.

Mauro Pecchenino

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