lebbrosario, lebbroso, lazzaretto, San Lazzaro : luogo di segregazione nel quale venivano alloggiati gli ammalati di lebbra;

TEMPLARI A VARESE ? SOLO INDIZI !

 


 

Alla domanda se i Templari abbiano potuto essere stanziati sul territorio varesino alcuni tra i più seri studiosi di storia templare hanno risposto affermativamente. Purtroppo, allo stato attuale delle conoscenze , non si hanno documenti e tantomeno immobili che confermino la loro presenza.
Il motivo della possibile presenza risiede nel fatto che le nostre zone sono sempre state luoghi di forte interscambio commerciale e di passaggio sulla rotta nord/sud.
Qui sotto, dopo un breve inquadramento sulla storia dei Templari, riporterò alcune ipotesi sulla presenza nella nostra zona.

BREVE CENNO SUI TEMPLARI 

L'Ordine monastico militare dei Cavalieri Templari fu fondato in Terrasanta al tempo delle Crociate.
Fu costituito nel 1118 ( o 1119) da Hugues de Payns o Payens, cavaliere dello Champagne, insieme ad altri otto nobili francesi. Lo scopo dichiarato era di difendere le strade di accesso ai luoghi sacri dai banditi e dalle incursioni saracene e di presidiare i pozzi e le sorgenti.
L'ordine era alle dirette dipendenze dei Pontefici che lo colmarono di privilegi. In oriente combatterono la loro "guerra santa" coprendosi di gloria e pagando un pesante tributo di sangue per due secoli e addossandosi i ruoli più pericolosi durante i combattimenti. Basti ricordare che su 23 (Gran ) Maestri che ebbe l'Ordine, ben 13 morirono con la spada in pugno.
In Occidente compirono un'opera altamente civilizzatrice: furono costruttori di ponti, edificarono chiese, ospizi, strade e villaggi.
Bonificarono terreni paludosi ed incolti seguendo i sistemi cistercensi (furono definiti la milizia armata di San Bernardo). Una fitta rete di case-forti ricopriva tutta l'Europa. In Italia erano chiamate "precettorie" o "mansioni" a seconda della loro importanza. Erano complessi autosufficienti, difese da solide mura, comprendenti il convento, con torri di vedetta ai lati, la cappella, la foresteria, la scuderia, l'armeria, il cimitero e il "vivarium" o pescheria, dove, si allevavano i pesci, di cui i Templari facevano largo uso dato il particolare regime di alimentazione seguito.
Gli insediamenti templari in Europa sorgevano ovunque: alla confluenza dei fiumi, lungo le antiche vie consolari, sui ponti,nelle campagne, nei villaggi e nelle città. Solitamente tra un insediamento e l'altro la distanza era quella corrispondente ad un giorno di cammino, rapportata alla difficoltà del territorio, in modo di passare la notte protetti dai pericoli.
Dopo la caduta di S. Giovanni d'Acri (1291) i Templari posero il loro quartier generale a Cipro con lo scopo di riconquistare Gerusalemme. Il centro finanziario, politico ed economico era a Parigi, da sempre. 
La cessata attività militare dell'ordine portò i Templari ad occuparsi ancor più di problemi finanziari e amministrativi.
Banchieri e tesorieri di papi, re e principi , furono gli inventori della " lettera di credito", grazie alla quale il denaro poteva circolare ovunque con sicurezza. Le enormi donazioni ricevute, le redditizie operazioni bancarie, la flotta imponente , le proprietà terriere grandi come feudi e gestite managerialmente, i privilegi accumulati nel tempo suscitarono le invidie di laici ed ecclesiastici. Il più accanito nemico fu il re di Francia, Filippo il Bello, che era debitore di enormi somme: la potenza economica avevano fatto assurgere i Templari a stato nello stato.
Filippo il Bello, servendosi di personaggi di dubbia reputazione, li accusò , tra l'altro, di eresia e di aver fatto fallire le Crociate. Clemente Quinto, papa francese, non fu in grado di opporsi alle accuse poiché era succube del re al quale doveva la sua elezione.
Il 13 ottobre 1307 i Templari francesi furono arrestati simultaneamente, torturati e fatti confessare davanti a servizievoli prelati. Dopo anni di tentennamenti, con i cavalieri sempre incarcerati, il papa pose fine alla questione sciogliendo l'ordine per via amministrativa con la bolla "Vox clamantis in excelso" del 3 aprile 1312. L'ultimo dramma templare si concluse il 18 marzo 1314 con il rogo dell'ultimo Maestro Jacques de Molay . Le sostanze templari furono in buona parte incorporate dal re, parte degli immobili consegnati ai Cavalieri di Malta e parte agli ordini nazionali.

I TEMPLARI IN ITALIA 

L'ordine iniziò la sua espansione in Italia intorno al 1130. Gli storici sono discordi: chi ritiene quale primo insediamento Ivrea nel 1130, Messina nel 1131, chi Santa Maria dell'Aventino in Roma nel 1138 ( o 1127), chi Santa Maria del Tempio a Milano nel 1134.
In ottemperanza al voto di proteggere i pellegrini e i luoghi santi, i Templari costruirono insediamenti lungo gli itinerari medievali più frequentati dai pellegrini e dalle armate crociate che transitavano per l'Italia per raggiungere gli imbarchi per la Terrasanta.
Li troviamo quindi, sulla via Francigena o Romea, sull'Aurelia, sull'Ongaresca, sull'Appia, ecc.. La via Postumia aveva un alto numero di insediamenti essendo la sola strada che, attraversando l'Italia settentrionale da ovest a est, consentiva di proseguire il viaggio via terra lungo la penisola balcanica per Gerusalemme.

L'ordine, inizialmente, aveva una sola provincia templare "Italia", successivamente si ebbero due provincie: la "Lombardia o Italia" che comprendeva le regioni centro settentrionali e la Sardegna e la "Puglia o Apulia" per le regioni meridionali e la Sicilia.

Ogni provincia aveva un Maestro dal quale dipendevano numerose precettorie di case templari; in diversi casi i Templari furono preposti dal papa o dalle autorità civili al comando di fortezze o per incarichi delicati e ricoprirono ruoli ecclesiastici e politici di rilievo.
L'importanza delle case templari era legata sia alla posizione geografica rispetto alla Terrasanta sia alla presenza del papa sul territorio nazionale. I maggiori insediamenti templari li abbiamo:

– nei porti di Venezia, Genova, Pisa, Brindisi, Messina, Civitavecchia;
– in zone strategicamente importanti come Asti, Milano, Treviso, Verona, Moncalieri e Osimo;
– in grossi incroci stradali come Bologna, Piacenza, Perugia, Matera, Potenza. 
S. Maria dell'Aventino di Roma, data la vicinanza alla sede papale, era il centro politico/strategico dell'ordine.

Anche in Italia i Templari erano suddivisi in :

– cavalieri ( non necessariamente nobili, anche se questi erano gli unici a conoscere l'arte del combattimento), abbigliati con tunica, cotte e mantello bianchi e croce rossa a otto punte sulla spalla sinistra,
– fratelli d'arme o sergenti (liberi ),con il nero come colore distintivo degli abiti e croce rossa,
– fratelli di mestiere o serventi (liberi o affrancati ),
– cappellani.
Ogni precettoria veniva amministrata in maniera di essere autosufficiente, ma in modo da produrre un surplus ( alimenti, bestiame, denaro ) da inviare ai fratelli combattenti.
Il reclutamento era prevalentemente locale.

Nei due secoli di vita attiva dell'ordine ( 1118-1312 ) il contatto con civiltà più progredite offrì ai Templari l'opportunità di nuove conoscenze in svariati campi e li rese disponibili ad accettare culture e religioni diverse.

Quando la persecuzione si abbattè sull'ordine, nel 1308, anche i vescovi italiani, come gli europei, ebbero l'ordine di istruire processi inquisitori, ma pochi furono gli arresti.

Dopo i processi e la soppressione è calato, sull'ordine, uno spesso velo di omertà, specialmente in Italia.
Molti documenti sono gelosamente custoditi in archivi riservati; spesso i documenti furono distrutti per proteggere la figura del pontefice; contro quest'ultimo si schierò anche Dante da più parti indicato come Templare .
Anche recentemente importanti pubblicazioni , di arte , storia, cataloghi di mostre, tralasciano di citare la presenza e l'influsso dei Templari.

Ignoranza o incapacità di obiettività storica ?

MAGIONI CONFINANTI CON IL VARESOTTO 

Premetto che nello stato di Milano, gli enti assistenziali in genere, furono aiutati con particolari condizioni di favore e di privilegio.
Hospitalia e pia loca si collocavano all'incrocio tra la giurisdizione ecclesiastica e quella civile, conservando diritti garantiti dalla legge statuale e godendo, al contempo, di privilegi ed esenzioni di natura ecclesiastica.

Le mansioni , esistenti o documentate , più vicine alla nostra zona sono:

– a Biandrate (loc. Castelbeltrame), provincia di Novara : è in via di ristrutturazione la magione di s. Apollinare. Si trova ad egual distanza dalla via che scende dalla Valsesia e passa per Biandrate e dalla via proveniente da Milano per Novara. Una recente, attendibile ricerca, pone la magione di S. Apollinare più a nord, a Carpignano . 

— a Novara non è più esistente, ma documentata, S. Guglielmo in borgo San Gaudenzio, fuori porta Vercelli, e da cui dipendeva S. Maria della Magione, 

– ad Aicurzio, provincia di Milano, esiste la magione di Castelnegrino, ancora integra ed in ristrutturazione. Copriva una via alternativa a quella proveniente dall'Engadina che raggiungeva Milano costeggiando la riva occidentale del lago di Como. La via di Castelnegrino scendeva dalla sponda orientale del lago e toccava Lecco, Paderno, Verderio, Aicurzio e, passando per Vimercate e Concorezzo, raggiungeva Milano,

– a Milano non è più esistente S. Maria del Tempio , dove nel 1158 soggiornò il Barbarossa quando assediò la città e nel 1162 quando la distrusse. Sorgeva tra via Larga e via della Commenda nella zona sud- orientale,

– a Montesordo di Cermenate, in provincia di Como, vi era l'ospedale di s. Croce, è stata identificata una cascina che non riporta nessuna traccia di presenza templare; è situata sulla strada che congiungeva Milano con Como, per poi proseguire verso nord,

– a Rovagante/Rovagnasco, comune di Segrate, provincia di Milano, sulla strada da Milano per Brescia e Venezia, esiste la precettoria intitolata a S.Silvestro e S. Vittore, che conserva ancora croci templari sia affrescate che scolpite,

– a Como città, è ricordato un ospizio per i pellegrini che raggiungevano il Monteceneri.

GLI INDIZI IN PROVINCIA DI VARESE 

Nel periodo considerato i conventi a Varese erano:

– San Francesco dei frati minori conventuali a Biumo Superiore, fondato nel 1224,
– San Martino in Varese, occupato dalle Benedettine, fondato prima del XIII secolo,
– Santa Chiara delle Clarisse, a Bosto, fondato nel XIII secolo,
– gli Umiliati della Cavedra , in Varese, fondato nel 1233.

Nella pieve esistevano i seguenti monasteri:

– SS. Trinità di Capolago, fondato nella prima metà dell' XI secolo dai benedettini, rifondato nel 1185 (o 1189) con l'arrivo dei cistercensi,
– le benedettine di S. Apollinare a Crosio, fondato nel 1119, 
– a Ganna, i benedettini di S. Gemolo, fondato nel 1095,
– i benedettini di S. Michele di Voltorre, fondato nella prima metà del XII secolo.

L'OSPEDALE DEL NIFONTANO

L'ospedale del Nifontano , luogo di ricovero ed ospitalità, fu fondato con atto del 15/5/1173 e intitolato a S. Tommaso Becket.

Valutiamo questi punti:

– a ) a quei tempi "ospedale" significava luogo di ricovero e ospitalità, con funzioni solo di primo soccorso, ivi sostavano e si rifocillavano i pellegrini e i viandanti, ben diverso dal nosocomio o xenodochio dove si curavano i malati.

– b) L'intitolazione a S. Tommaso , vescovo di Canterbury ( o Conturbia ) è per lo meno strana. Infatti tale martire ( 1117-1170) fu canonizzato con bolla il 12/3/1173 ovvero solo due mesi prima del l' atto di fondazione. Il Borri afferma che nell'atto non é indicata l'intitolazione, ma presume che sia stata effettuata nel 1174. Il culto del santo, per quanto se ne sappia, cominciò a essere divulgato solo nel 1180 ed è in questa data che troviamo le prime dedicazioni. Solo i Templari avrebbero potuto portare la notizia velocemente, in quanto esistevano rapporti di amicizia tra il santo e l'Ordine. Furono infatti i Templari che fecero da intermediari tra l'arcivescovo Tommaso ed il re Enrico secondo, riuscendo una prima volta a riconciliarli. L'ordine templare si annesse visti gli stretti rapporti esistenti, il ramo ospedaliero di San Tommaso sia ad Acri che a Londra.

– c ) il Nifontano era , alle porte della città, edificato in una zona di transito sulla strada d'accesso alle valli varesine e il posizionamento é in linea con la missione templare.

– d) non lontano dall'ospedale esisteva il monastero benedettino di Capolago. Nel 1189 ( o 1185) l'arcivescovo di Milano, Milone da Cardano, rifonda il monastero con l'invio di quattro cistercensi legati ai Templari dal comune fondatore, spirituale per i monaci-cavalieri, San Bernardo ( perché proprio loro ?).
Ricordo che in questo periodo sono ricordati gli ospedali di Arcisate, in località Ponte, e l'ospedale di Sant'Ambrogio, a Molina nei pressi di Barasso che nel 1181 viene preso sotto la protezione dell'arcivescovo di Milano, Algisio da Pirovano,

– e) Fra Giovanni da Vertemate, converso al Nifontano, beneficia l'ospizio di tutto quanto in suo possesso con atto 6/5/1267. Vertemate era sede di un convento clunicense e potrebbe esserci qualche rapporto tra le due istituzioni,

-f) la decadenza del Nifontano inizia contemporaneamente alla perdita di prestigio dei Templari in Europa.

Questi sono gli indizi relativi al Nifontano. 

UNA DOMUS A LUVINO 

Nel 1271 risulta che Giovanni, precettore della Domus di Luvino , partecipa al capitolo templare di Piacenza, la più attiva e importante fondazione delle regioni nord occidentali italiane. E' ragionevole pensare che a Luino, in posizione di attracco/transito ci possa essere stata una presenza templare.
Nel " Liber Notitie Sanctorum Mediolani " è indicata una chiesa monastica intitolata a S. Zenone. E' l'unica traccia di comunità che ho trovato nel periodo interessato. Durante le visite di San Carlo, tale chiesa viene trovata diroccata, il ricordo è la dedicazione di un altare al santo nella chiesa di S. Pietro a Luino. Una cerimonia particolare, forse mutuata dalla vecchia chiesa, era per " la Madonna di settembre "( Natività della Beata Maria l'8 settembre 7) che era anche una delle massime feste Templari, molto devoti alla Madre di Cristo.

RAINALDO DE VARENSIS

Tra il 1295 e il 1295 Rainaldo de Varensis o de Varena ( sempre tradotto " de Varenne" città francese) é indicato come il " magistri sacre domus Templi in Regno Sicilie ( Apulia)".
Mi rendo conto che è forzare la traduzione ma non riuscendo a leggere il documento originale e non conoscendo altro del personaggio, allo stato attuale ,preferisco lasciare aperta anche quest'ipotesi di traduzione con " da Varese".

Lascio ad altri giudicare la validità degli indizi e , per chi volesse approfondire o ampliare le ricerche, riassumo alcune informazioni sulla titolazione degli insediamenti e della toponomastica templare.

TITOLAZIONE TOPONIMI DEGLI INSEDIAMENTI TEMPLARI 

E' opportuno ricordare che i Templari procedettero alle intitolazioni solo in caso di costruzioni ex novo, lasciando il titolo originario alle chiese e ospizi ricevuti in donazione.
Il titolo attribuito con maggior frequenza alle case del tempio è Santa Maria, per la devozione particolare che le tributavano (ricordiamo che la regola templare fu redatta da S. Bernardo).

Gli altri santi particolarmente cari ai Templari sono:

– Abramo, Isacco e Giacobbe, dell'Antico Testamento, legati alla Terrasanta.

I Santi più venerati e le ricorrenze celebrate con particolare solennità , oltre agli Apostoli, erano:

– 6 gennaio : Festa dei Magi 
– 13 gennaio : S. Ilario da Poitiers 
– 25 gennaio conversione S. Paolo 
– 2 febbraio: Purificazione / Candelora
– 25 marzo : Annunciazione
– ,23 aprile : S. Giorgio
– 27 aprile : S. Pellegrino da Talerona
– 3 maggio : invenzione della Croce
– 24 giugno : S. Giovanni Battista
– 4 luglio : ordinazione S. Martino
– 22 luglio : S. Maria Maddalena
– 15 agosto : Assunzione
– 20 agosto : S. Bernardo
– 3 settembre : S. Gregorio Magno
– 8 settembre : natività Maria
– 14 settembre : Esaltazione S. Croce
– 9 ottobre : S. Dionigi di Parigi
– 1 novembre : Ognissanti
– ,11 novembre : sepoltura S. Martino
– 25 novembre : S. Caterina d'Alessandria
– 6 dicembre : S. Nicola 
– 13 dicembre : ritorno reliquie S. Martino
– 17 dicembre : S. Lazzaro di Betania
– 29 dicembre : S. Tommaso Becket

Le cerimonie e le processioni più solenni erano svolte nelle seguenti festività:

Natale, Candelora, Annunciazione, Ognissanti, mercoledì delle ceneri, domenica delle Palme, martedì/mercoledì/giovedì santi, Pasqua, Ascensione, Pentecoste e la festa del Patrono.

Quanto sopra può aiutare ad identificare le dedicazioni degli insediamenti templari, infatti i toponimi sono " segnali forti della storia che vanno poi supportati da una attenta ricerca documentale"( Imperio).

Altri toponimi che possono evidenziare un insediamento sono:

– colombera, colombara, palombara: 
ha il duplice significato di a) luogo dove stanno i colombi b) edificio posto in luogo elevato; in Terrasanta i Templari appresero dagli Arabi l'uso dei colombi viaggiatori. Tale toponimo si trova sempre nelle immediate vicinanze di insediamenti templari. Nell'ottica templare indica una torre di avvistamento con colombaia;

– commenda : toponimo appartenente all'ordine di S Giovanni di Gerusalemme ( di Malta), attribuito , dopo il 1400, agli ex possessi templari assorbiti da detto ordine;

– grancia, grangia, granza, granziera, ganzaria, grasceta,rance e derivati: fattoria o insediamento rurale di conventi, ordini religiosi e ordini monastico-militari; usato dai benedettini e cistercensi nelle loro zone di bonifica e sfruttamento rurale ed in seguito usato dai Templari, data la stretta relazione tra i due ordini ( i cistercensi sono una osservanza benedettina);

– Hospitale, ospitale, ospedaletto, ospizio, spedale : abbiamo già riferito che deve intendersi come ospizio o luogo di tappa; si trova, di solito, fuori le mura della città od addossato ad esse per essere in grado di accogliere i pellegrini anche dopo la chiusura delle porte d'accesso alla città;

– lebbrosario, lebbroso, lazzaretto, San Lazzaro : luogo di segregazione nel quale venivano alloggiati gli ammalati di lebbra; esistette una stretta collaborazione tra i Templari e l'Ordine di San Lazzaro: quest'ultimo raggruppava i cavalieri crociati che , in Terrasanta, venivano colpiti dalla lebbra; indossavano un mantello bianco con la croce verde e partecipavano ai combattimenti finché il morbo permetteva loro di combattere; evidenzio che molti "lazzaretti" furono costruiti dopo il 1347 quando la grande peste colpì tutta l'Europa;

– mason, masone, magione e simili : dal latino " mansio" e , e per i templari, dal francese "maison" (casa); 

– mulino ( seguito dalla specifica "del Tempio" o dal titolo di uno o più santi: ogni precettoria importante od ospizio aveva il suo corso d'acqua e relativo mulino ( non è specifico dei Templari);

– pellegrino, San Pellegrino : si trova di solito lungo i più importanti percorsi di pellegrinaggio medievale; si trovano spesso presso insediamenti templari, dove, nuclei di "erranti di Dio" decisero di interrompere il pellegrinaggio e di stanziarsi;

– peschiera, piscaria ,piscatoria e simili : stagno creato artificialmente per allevare il pesce; a causa dell'alto consumo di pesce da parte dei Templari ogni precettoria, autosufficiente, ne creava una nel caso non ci fossero già quelle naturali;

– Tempio : questo toponimo è sempre abbinato al nome di qualche santo o a specifiche proprietà templari ( S. Maria del Tempio, oppure Case del Tempio , Costa templare, mercato del Tempio); è da verificare se il toponimo è preesistente al medioevo trattasi di riferimento al tempio pagano.

Desidero concludere questo breve excursus nella tematica templare evidenziando il motto che l'Ordine dei poveri Cavalieri del Tempio di Gerusalemme si era scelto fin dalla sua fondazione: 

" NON NOBIS, DOMINE, NON NOBIS, 
SED NOMINI TUO DA GLORIAM ".

Bibliografia 

La bibliografia sui Templari è immensa. Infatti, oltre che sulla storia, influirono sull'arte, sull'architettura; sul paesaggio, sull'agricoltura, sull'economia, sull'alimentazione, eccetera. Alla loro vicenda sono stati dedicati molti volumi relativi anche ai significati esoterici contenuti nella loro filosofia di vita, alla missione più ampia di custodia della Santa Arca o del Graal che molti, non senza valide argomentazioni , attribuiscono ai capi occulti dell'ordine ( i Precettori ?) quale missione segreta fin dalla sua fondazione.
Citerò pertanto solo i volumi direttamente utilizzati per questo scritto, tralasciando la citazione della bibliografia di argomento locale ed altri volumi inerenti l'argomento Templari..

Per la storia dei Templari, sia in Terrasanta che in Europa, ho ampliamente riassunto :
– B.Capone/L. Imperio/E.Valentini – Guida all'Italia dei Templari, Gli insediamenti Templari in Italia, Ed. Mediterranee, Roma, 1989
per i toponimi Templari ho utilizzato in modo particolare:
– L.Imperio- Metodologia di ricerca attraverso la toponomastica templare, Ed. Penne & Papiri, Latina, 1992

gli altri volumi consultati:

– AA.VV.- Milano e la Lombardia nell'età comunale, Silvana, Milano, 1993,
– AA.VV., Chiaravalle, arte e storia di un'abbazia cistercense, Electa, Milano, 1992,
– A.Beck, La fine dei Templari, Piemme, Asti, 1994,
– G.Bordove, La vita quotidiana dei Templari nel XIII secolo, B.U.R., Milano, 1994,
– F.Bramato, Storia dell'ordine dei Templari in Italia, Atanòr, Città di Castello, vol. 1 1991, vol. 2 1994,
– E. Bressan, L'"Hospitale" e i poveri, NED, Milano, 1981,
– L. Charpentier, I misteri dei Templari, Atanòr, Bologna, s.d.,
– L. Charpentier, Les mystéres de la cathèdrale de Chartres, Ed. R. Laffont, Mayenne, 1988,
– M. Lo Mastro, Dossier Templari 1118-1990, Ed. Templari, Roma, 1990, 
– R.L.John, Dante Templare, Hoepli, Trento, 1987, 
– J. Trillaud, Les chevaliers de l'ordre du Temple en Bourgogne, Les editions du bien public, Dijon, 1991,
– L.Valli, Il linguaggio segreto di Dante e dei "Fedeli d'Amore", F.lli Melita Editori, Genova , 1988, 
– AA.VV., Atti dei Convegni di Ricerche Templari, a cura di L.A.R.T.I. Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani, vari editori, vari anni.

– F. Bonacina, il Templare segreto di Ganna, sta in " Calandari do ra Famiglia Bosina par or 1982, La tipografica Varesina, Varese, 1981.

 


 

Questo contributo è stato offerto da Fernando Cova – Via A. Zonda n.77 – 21100 Varese – e-mail: fecova@tin.it

 


 

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