La Fòcara di Novoli sulla via Francigena

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TRADUCI

Novoli incanta coi suoi riti
eventi e cultura
al lume della fòcara

di GLORIA INDENNITATE
LECCE – La fòcara di Novoli sulla Via Francigena. Un cammino che si preannucia fecondo di cultura non solo religiosa per l’emblema della festa di Sant’Antonio Abate, patrono del fuoco, degli animali domestici e protettore del paese in provincia di Lecce. Domani, alle 20, in piazza Tito Schipa, il clou delle manifestazioni con l’accensione piro-musicale del falò, davvero unico nel suo genere, 20 metri il diametro di base e circa 25 metri d’altezza, realizzato a forma di torta con fascine di vite, polo d’attrazione per migliaia di visitatori (circa 100mila è la stima degli organizzatori). Seguirà alle 22 il concerto con Elio e le Storie Tese. 

Oggi nel Teatro comunale si chiude l’incontro sulla «Via Francigena. Cammini di fede e turismo culturale», che vede le relazioni di storici medievisti. «Nel processo di attualizzazione della tradizione popolare, la fòcara – spiega il sindaco Oscar Marzo Vetrugno – si propone come il faro dell’inverno salentino, posto su un’ideale “Via” della Puglia da valorizzare e coniugare con i percorsi delle tipicità del territorio dall’enogastronomia all’artigianato». 

Ed è in fase di costituzione una Fondazione per il «divo» Antonio, anacoreta egiziano, primo degli abati e santo taumaturgo dell’herpes zoster. Sul tema è in programma un convegno di studi cui partecipano medici specialisti del settore. 

Tante le iniziative collaterali in attesa della «miccia»: dalla rassegna delle Cantine del Parco del Negroamaro (Spaziotenda del fuoco) al premio al fotografo milanese Uliano Lucas che realizzerà «scatti» d’autore sul falò, ad un importante convegno, in programma domani, dal titolo «Le relazioni fra cristiani e musulmani nel contesto mediorientale», cui interverrà il presidente dell’Unione delle comunità islamiche Izzedim Elzir. 

I festeggiamenti, che la tradizione fissa nei giorni 16, 17 e 18 gennaio, oltre a dare il «la» alla stagione del Carnevale, vedranno l’alternarsi di gare pirotecniche, musica popolare e grandi tavolate con pietanze a base di pesce, turcinieddhri (involtini alla brace con interiora d’agnello, molto speziati) e calici di moscato. Il tutto mentre la fòcara consuma lentamente le sue 70mile fascine, indubbiamente il rito più affascinante da vivere nel silenzio della notte salentina.