In Piemonte a Ranverso, all’ingresso della Valle di Susa, si trova uno dei più importanti luoghi del culto antoniano, ovvero l’antica Precettoria di Sant’Antonio Abate, dove l’ordine dei monaci, che dal santo ebbe origine, fondò una Chiesa lOspedale per la cura degli infermi: Antonio è noto per essere un santo taumaturgo in grado di proteggere dal “fuoco” della malattia.

In Piemonte a Ranverso, all’ingresso della Valle di Susa, si trova uno dei più importanti luoghi del culto antoniano, ovvero l’antica Precettoria di Sant’Antonio Abate, dove l’ordine dei monaci, che dal santo ebbe origine, fondò una Chiesa e  l'Ospedale per la cura degli infermi: Antonio è noto per essere un santo taumaturgo in grado di proteggere dal “fuoco” della malattia.

A Ranverso nella chiesa di Sant’Antonio Abate fu attivo Giacomo Jaquerio, raffinato artista del gotico internazionale il quale, con un linguaggio nordico e vicino alle mode d’Oltralpe, nella prima metà del Quattrocento realizzò, oltre alla celebre Salita al Calvario di Cristo, un intero ciclo dedicato alla vita del santo eremita.

In uno dei riquadri si nota la forza espressiva della pittura di Jaquerio: nella scena delle tentazioni dove si vede, da un lato una donna elegantemente abbigliata che si volge seducente verso il santo, rappresentato con l’abito scuro e una lunga barba, e dall’altro la lotta con i demoni, esseri mostruosi che lo percuotono violentemente con i bastoni tanto da costringerlo a proteggersi dai colpi fino a giacere a terra, sofferente ma non sconfitto.

Le tentazioni nella vita di Sant’Antonio sono declinate in ogni modo, c’è quella della lussuria, quella del potere o quella della ricchezza, ad ognuna l’abate resiste come un gigante nel deserto e nel silenzio della solitudine cerca e trova Dio.