Le origini di Novoli si perdono nel tempo. I frammenti di un menhir detto di “Pietragrossa” e una serie di reperti, tra cui selci, graffiti e scarti di lavorazione, venuti alla luce a seguito degli scavi effettuati a Cardamone nel 1872 e 1875, attestano la presenza umana in loco sin dall'età del bronzo. Il villaggio, secondo quanto riferisce il noto studioso leveranese Girolamo Marciano, sarebbe sorto attorno a tre antichissime chiese preesistenti, a opera degli abitanti del casale di Porziano (sulla via per Veglie, nei pressi dell'antica chiesetta di San Nicola) che gli dettero il nome di Santa Maria Nova. Nel secolo XVI assunse nome di Novole, successivamente, verso la metà del 1700, mutò definitivamente in Novoli. Nel 1546, con notevole parte del territorio limitrofo, fu feudo della famiglia Mattei, conti di Palmariggi. Il primo Mattei, barone di S. Maria de Novis fu Paolo che il 26 giugno 1520 comprò la metà del feudo (l'altra metà fu acquistata nella seconda metà del Cinquecento) e volendosi insediare nel casale, edificò il palazzo baronale. Il figlio Filippo I nel 1551 fece costruire nel feudo del Convento il monastero di S. Maria delle Grazie, affidato ai padri domenicani, e l'annessa chiesa di Sant'Onofrio, che divenne la tomba di famiglia. Punta di diamante della famiglia è considerato Alessandro II intorno al quale fiorì ben presto un cenacolo di dotti. Alessandro III ultimo rampollo della famiglia nel 1700 fece costruire sulla terrazza del palazzo baronale una fontana che ancora si può ammirare. Tra il Cinquecento e il Seicento a Novoli sorsero molte chiese mentre altre furono restaurate. La chiesa di Sant'Andrea Apostolo fu eretta nella seconda metà del Cinquecento sostituendo la Chiesa Vecchia (oggi dell'Immacolata) che era l'antica chiesa parrocchiale. Tra il 1570 e il 1580 Filippo II Mattei fece costruire la chiesa di San Salvatore (oggi di S. Oronzo) mentre per quanto riguarda le chiese di Sant'Antonio Abate e dell'attuale Madonna del Pane le notizie più antiche risalgono rispettivamente all'inizio del Seicento e del Settecento. Nel 1712 i Carignani succedettero ai Mattei fino al 1806 anno in cui avvenne la soppressione dei diritti feudali. Nel 1885 venne progettato il teatro comunale inaugurato nel 1888 e tra il 1887 e il 1894 fu costruito il Convento dei Padri Passionisti. Notevole, di rilievo, il palazzo baronale a pianta quadrilatera, risalente al Cinquecento, ma sottoposto a vari rifacimenti e modifiche durante la lunga signoria degli Scanderberg e dei loro discendenti.
rilevatore Ersilio Teifreto
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