Ersilio scrive allo Studio Gianfranco Gritella di Torino che ha eseguito i lavori di restauro dellAbbazia di SantAntonio a Ranverso.

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Buongiorno Signori dello studio Gritella, siamo dei volontari classifichiamo icone, luoghi e immagini sacre del Santo anacoreta Sant’Antonio Abate tra di noi ci sono persone che sono nati battezzati, cresciuti  e sposati nel borgo di

Ranverso che hanno tramandato ai loro figlie e nipoti il luogo come Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, invece rimanendo sconcertati  abbiamo notato  che sul vostro portale appare scritto

L’abbazia, o più precisamente “Precettoria”, di Sant’Antonio di Ranverso,

i lettori restano confusi da questa vostra presa di posizione.

 

Dal Pubblico, Enti, Musei,Il luogo viene identificato Complesso Abbaziale Gotico con Nartece Romanico,il Campanile con la campana che ricorda una Chiesa,  il Chiostro, Abside,Polittico, Sacrestia, Convento,  Affreschi raffiguranti la vita del Santo protettore di Ranverso.

 

Secondo il nostro parere segnalare la Chiesa  Abbaziale come Precettoria lo  troviamo sbagliato,

è l’unica costruzione visitabile al pubblico da voi restaurata, vi ricordiamo che  nei circuiti di informazione  e pubblicizzata

come l’Abbazia da visitare, il FAI fondo ambiente Italiano ha rivisto la sua presentazione al pubblico del biglietto unico

dei 3 luoghi da visitare.

Mentre il termine Precettoria richiama molto i Cavalieri Templari  è non riconosciuto  dai cittadini.

 

Considerato che siete rimasti quasi gli unici a presentare il luogo con la denominazione Precettoria,

sinceramente vi chiediamo una descrizione di questo termine abbinato all’Abbazia di Ranverso.

 

 

Il 17 Marzo è morto Aldo Andreis nelle pubblicazioni mortuarie è apparso scritto

morto “Il Custode dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso”

 

All’ingresso biglietteria dell’Abbazia  esiste ancora una targa che riporta scritto poco leggibile ma  da noi analizzata :

(Ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro custodi dell’Abbazia)

 

 

Anche voi parlate di guglie sul frontale della Chiesa, vorremmo sapere

a questo proposito considerato che lo studio Gritella ha  restaurato la storica  facciata dell’ospedale di Ranverso,

ci interesserebbe sapere se conoscete  quanti pinnacoli erano presenti sulla facciata dell’ospedale:

oggi  ne vediamo solo 4 ma originariamente prima della costruzione

della cascina addossata all’ospedale  quante erano?

 

 

Augurandoci che anche voi aggiorniate la vostra comunicazione,

rimaniamo in attesa di  una  cortese risposta.

cordiali saluti dai frequentatori del borgo di Ranverso.

Ersilio Teifreto  327/7361011