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L’Azienda italiana e l’Adozione culturale
Nov 09, 2016 Attualità, Italia
Christian Lucia, Campione Italiano di Muay Thai
Torino
In Italia non è un buon momento per le imprese. In questa lunga crisi, con governi che sembrano ignorare la realtà del Lavoro, l’impresa made in Italy, in particolare la piccola e media, fanno fatica ad andare avanti sui mercati. Tagliano il personale e ignorano la Comunicazione, ritenendola una sorta di lusso del quale si può fare a meno.
In altri Paesi europei e in USA le cose vanno meglio, ma da quelle parti sanno e capiscono che senza il supporto “fraterno” della Comunicazione non si fa molta strada. E invece, la Comunicazione rimane un toccasana, un unguento per i malanni, per le botte di ogni tipo e l’azienda si può medicare, sentire meno il dolore e andare avanti.
Anche in Italia esistono però aziende che comprendono questo paradigma e comunicano, in proporzione ai loro mezzi.
Uno degli strumenti di Comunicazione d’Impresa più duttili ed efficaci è l’Adozione culturale che si può estrinsecare su più fronti: l’arte, la narrativa, la poesia, il cinema, il giornalismo e in senso più lato, lo sport. In termini semplici, si può dire che con l’Adozione culturale un’azienda sostiene l’attività di un giovane pittore, musicista, scrittore o sportivo, facilitando le sue esibizioni in pubblico, con concerti, performance, esibizioni, esponendone il lavoro, sostenendo i suoi studi di perfezionamento.
Da oltre un anno, un’azienda che ha base a Torino, ARREDARE IN, di Massimiliano Teifreto, con il marchio MAX Camerette (realtà abitativa inventata dai genitori Ersilio e Pina, circa 40 anni fa) ha iniziato una campagna di Adozione culturale e il 12 novembre, nella sua sede, sosterrà una performance pubblica, di fronte ai suoi giovani fan, di Christian Lucia, campione italiano di Muay Thay e pronto per affrontare le sfide del titolo europeo.
Ecco l’azienda italiana che comunica.
Laura Garaventa di Garaventa