Personaggi Calabresi – Letterati |
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Pitagora |
Per alcuni studiosi è nato a Samo in Grecia, ma altri affermano che possa essere nato in Italia; tra i più autorevoli, S. Tommaso d' Aquino, che narra: …vi furono altri filosofi italici in quella parte dell'Italia una volta chiamata Magna Grecia ed oggi detta Puglia e Calabria, dei quali filosofi il più eminente fu Pitagora, Samio di patria, così detto da una certa città della Calabria". Samo è una cittadina posta in piena Magna Grecia. A 40 anni si trasferì a Kroton dove fondò una scuola di pensiero, che era anche una associazione politica e religiosa di uomini e di donne, famosa per la cultura e le doti atletiche dei suoi membri. Ebbe una grande influenza nella vita politica della città e fu circondato da rispetto e da fiducia illimitati. Pitagora giunse a Kroton quando la città aveva subito una grave sconfitta da parte dei Locresi nella battaglia della Sagra, presso il fiume Torbido, a Marina di Gioiosa Jonica, al confine tra le città di Locri e Kaulon. Con la sua eloquenza riuscì a sollevare il morale della popolazione, è il periodo in cui grande era il suo potere politico, lo si evince anche alcuni anni dopo, nel 510 a.C. quando scoppiò la guerra tra Sybaris, oggi Sibari, e Kroton. Il tiranno di Sybaris intendeva ottenere la restituzione di 500 ricchi cittadini fuggiti della Sibaritide rifugiatisi a Kroton, intimò la guerra poichè le autorità con Pitagora in testa, erano per il sostegno del dovere religioso, del rispetto dell'asilo. La guerra si concluse con la sconfitta e la distruzione di Sybaris. I pitagorici favorivano gli interessi aristocratici, ed il loro ribadire, come base della politica l'origine autoritaria della verità, l'organizzazione gerarchica della comunità, l'obbligo del silenzio sugli insegnamenti della setta, e la pratica del vegetarianismo accompagnata da crociate contro macellai e cacciatori, finì col creare malcontenti, che esplosero in una cruenta sommossa popolare. Essi furono cacciati dalla città e Pitagora si rifugiò a Locri dopo aver fatto tappa a Kaulon, ove la sua scuola, che contava molti adepti, si era prodigata per far accogliere da Locri il suo maestro, ma i Locresi gli rifiutarono asilo, lo trovò in seguito a Metaponto, dove pochi anni dopo,alla età di novanta anni morì. Per i pitagorici, i numeri sono il principio di tutte le cose. L'eredità che essi hanno lasciato è grande: il teorema del quadrato e dell'ipotenusa, il calcolo decimale, la tavola pitagorica, ecc. Altro aspetto rilevante era la cura dell'anima e del corpo. La musica libera l'anima dalle passioni irrazionali e il corpo dalle malattie: la purificazione dell'anima è anche purificazione del corpo, e viceversa. Essi si dedicavano alla corsa e alla lotta e seguivano rigorose prescrizioni dietetiche. |