David Bowie ci ha riportati tutti in cameretta Centro Italiano per la cameretta

David Bowie ci ha riportati tutti in cameretta

Posted on 12 gennaio 2016 by I detest cheap sentiment

Ieri sera, mentre cercavo di addormentarmi o di perdere finalmente conoscenza ascoltando The man who sold the world per la diciassettesima volta, ho pensato che David Bowie morendo ci ha riportati tutti in cameretta, nella stessa cameretta. Una cameretta mentale dove ci si stende per terra e si ascoltano tutti i suoi dischi. Proprio come facevamo a sedici anni. Anche se stavolta non ci sono i dischi, anche se per qualcuno l’impianto stereo è stato il computer dell’ufficio e i vinili collezionati negli anni sono stati sostituiti da un canale Spotify. E certe canzoni qualcuno le ha dovute evitare con cura fino all’ultimo. Perché non ce la faceva. Sto parlando in generale. Come si fa a sentire quella domanda insistente da un’immaginaria torre di controllo che per tre volte in Space Oddity chiede disperata e rivolta allo spazio “Can you hear me, Major Tom?”. Ci senti? Ti stiamo chiamando noi con quella voce, la tua. E come si fa ad ascoltare quella frase definitiva? And the stars look very different today. Oggi che le stelle hanno cambiato faccia. Come si fa a dire addio a un uomo con le parole, con qualsiasi parola? A quell’uomo che le aveva già scritte giuste. Tutte. Una più esatta dell’altra. Sarebbe una mancanza di rispetto per quella creatura magnifica e mutante. Quell’alieno venuto da lontano, solo per una visita su questa Terra. Non per restare.