Cuntu te nonnuma Quarta Vincenzo cuntadinu fore alla patula te Noule/Racconto 1953: una notte sconosciuti entrarono nel Santuario e rubarono per invidia la statua per condurla nel loro paese, ma la statua miracolosamente si fece molto pesante da non potere essere più smossa se non in senso inverso i miserabili atterriti abbandonarono il prezioso carico sulle scale del sagrato

 

 

 

Cuntu te nonnuma Quarta Vincenzo cuntadinu fore alla patula te Noule

Il culto per Sant'Antonio Abate a Novoli è storicamente provato e si diffuse in Occidente nel V secolo.
Perchè non pensare che Novoli d'altronde geograficamente molto vicina all'Impero d'Oriente, possa avere accettato il culto per il Santo del fuoco fin dal primo momento?
Non si è mai capito perchè "li paesani te Noule" venivano ngiurati "scuri te faccia".
C'erano forse dei riferimenti con popolazioni Egiziane dove nacque il Santo?
Di certo sappiamo che i fedeli pregavano Sant'Antonio Abate del fuoco per ottenere una grazia, proclamandolo il Santo del fuoco "primo cittadino Novolese".
Anche la Fòcara si inchina al suo passaggio in processione.

Mio nonno mi diceva che la statua del Santo eremita era bellissima ubicata nel santuario di Novoli dedicato a Sant'Antonio Abate. La devozione degli  abitanti Novolesi  un paese limitrofo alla città di Lecce al suo protettore è storica. Racconto 1953: una notte sconosciuti  entrarono nel Santuario e rubarono per invidia la statua per condurla nel loro paese, ma la statua miracolosamente si fece molto pesante da non potere essere più smossa se non in senso inverso i miserabili atterriti abbandonarono il prezioso carico sulle scale del sagrato,La mattina seguente al furto sacrilego alcuni abitanti di Novoli recandosi un chiesa per pregare si accorsero dell'accaduto cantarono ad alta voce al miracolo, da allora la statua fu custodita in un teca, e molti fedeli portarono gioielli alla Statua , oggi quell'usanza non c'è più.

autore Ersilio Teifreto