A piedi da Milano a Bari sulle vie Francigene Pugliesi

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Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari

Alcide Pierantozzi – Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari. Laterza 2015Alcide Pierantozzi è un giovane scrittore emergente, che sinceramente non conoscevo.
Dalle foto sul web appare un uomo che tiene molto al suo look, e dal testo si capisce che appartiene alla Milano intellettuale, ha studiato filosofia teoretica e contemporaneamente ama i vestiti firmati e frequentare attori, cantanti e figli di attori famosi; anche se le sue origini, natali e letterarie, stanno tutte nella vita contadina dei nonni abruzzesi. Il su libro è l’ennesimo cammino in cuiun non camminatore si misura con una esperienza per lui strana, andare a piedi da Milano a Bari lungo la Francigena. Con avventure e disavventure del caso. Pierantozzi scrive con ironia e sarcasmo, mischia realtà e finzione, racconta insieme al suo cammino la vita dei nonni e della sua infanzia in Abruzzo, crea poesia sulla vita rurale, gioca con gli strafalcioni di italiano della nonna.

Sul cammino non leggerete che Pierantozzi ha avuto una illuminazione spirituale, è un viaggio profano e dissacrante il suo, ma il cammino lo ha colpito, Alcide (o Arcito, come lo chiamava la nonna) arriva alla fine del suo cammino, e ci arriva cambiato, toccato.
Anche se a metà del cammino con grande sincerità scrive: “Elena mi dice che un osso del mio ginocchio sporge un po’ all’infuori e io ne rimango sconcertato. E comunque, se l’affinità tra noi due è evidente nell’ossessione per il fisico, non c’è nessuna comunanza di percezione rispetto all’ambiente. Elena è voluttuosamente rapita dal paesaggio; io, invece, non provo nulla. Ogni tot di chilometri siedo su un masso, bevendo acqua di cocco all’ananas e grattandomi la testa. Un profumo di menta selvatica fluttua su di me, scricchiolii misteriosi fluttuano lungo le rocce e dovrebbero farmi sentire perfettamente a mio agio, come una nota musicale persa e appena rientrata nello spartito. Ma va’, non scatta nulla. Mi spremo l’anima e non sento nulla.”

Durante il cammino Arcito ci diverte giocando sulle contraddizioni della via Francigena, un cammino che è rinato tentando di dar vita a una accoglienza e a cerimonie che realmente non le appartengono più da secoli. Ecco il divertente episodio della lavanda dei piedi, Pierantozzi non ci dice realmente dove è avvenuto, si inventa il nome di un rifugio e di una confraternita inesitenti:
“Non appena arriviamo una signora timorata di Dio si profonde in saluti cerimoniosi, quindi ci dice di toglierci le scarpe mentre versa da una brocca una gran quantità d’acqua benedetta dentro una bacinella – di plastica azzurra come quella usata da mia nonna per fare il bagno al cane. Romina retrocede nell’istante stesso in cui la donna immerge una mano nell’acqua per saggiarne la temperatura. “Io nun me la sento di famme lavà i pedi”, farfuglia sottovoce.
“Men che mai io!”, esplode a gran voce Elena. Guarda tu che strano. A questo punto informa la signora che abbiamo anche una macchina di scorta, con i bagagli dentro. Al che quella tira la mano fuori dall’acqua e, fremendo d’indignazione, ci guarda con aria disgustata. “Noi non ospitiamo i camminatori senza carico sulle spalle”, risponde gelida, “è poco rispettoso per chi crede davvero nello spirito del pellegrinaggio”.

Lettura consigliata a chi ama i giovani scrittori trentenni emergenti e vuole proprio vedere cosa succede a uno di loro se si mette in cammino, quali emozioni gli tira fuori, e per divertirsi con le contraddizioni della Francigena.

Alcide Pierantozzi – “Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari”, Laterza 2015 – 13 euro

postato da Massimiliano

 

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