Nortizie e Curiosità
Nell’attuale via S. Antonio di Ranverso, subito dopo la cancellata della fonderia “FGR”, all’angolo con la stradina che porta alla cascina Novero (già Inverso), si trova una pietra miliare che indicava l’antica strada che portava in Francia passando per l’abbazia di S. Antonio di Ranverso per proseguire verso Avigliana e, lungo la valle di Susa, portava in Francia.
Ovviamente la statale 25 non esisteva, mentre esisteva già la strada sul lato opposto della Dora Riparia, oggi statale 24 ma meglio conosciuta come “strada militare”.
Ancora; durante la costruzione dell’autostrada “A32”, in località “Perosa”, sono stati trovati reperti storici di insediamenti risalenti all’epoca romana, in particolare, poco distante, si fa riferimento ad una villa risalente quasi certamente al I-II secolo d.C. e abitualmente frequentata (stando ai materiali in essa ritrovati).
Di fatto, in quel periodo, il traffico da e per la Gallia attraverso la valle di Susa era molto sviluppato. Attualmente il sito è recintato e non visitabile.
Da ricordare, inoltre, che in questa pianura avvenne lo scontro tra Costantino e Massenzio (come già precedentemente accennato) e dove Costantino ebbe la visione della Croce.
La croce posta in cima al monte Musiné è stata collocata a ricordo di tale avvento raccontato sui libri di storia.
In zona “Pessina” (nei boschi di Rosta) c’è un piccolo stagno che, a detta di alcuni studiosi, risulta essere quanto rimane di un lago sulle cui sponde era situato un sito Romano denominato “città di Pessina”.
Purtroppo nessun ritrovamento di reperti, relativi a ciò, ha mai potuto avvalorare questa ipotesi.
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Sul territorio Rostese si trovano anche alcuni “massi erratici” (vedi dettaglio nella pagina), ovvero massi di grandi dimensioni testimonianza della presenza di un antico ghiacciaio in questa zona.
Massi erratici che sono peraltro presenti anche nelle zone limitrofe al comune di Rosta come Rivoli, Pianezza, Villarbasse, Buttigliera Alta, Casellette, ecc…
In Rosta due sono i più importanti, ovvero: “Pera grosa” e “Pera ciavoira” (o garoira), entrambi sulla collina morenica in mezzo ai boschi e ad una altitudine di circa 500 metri slm.
Alcuni blocchi di “Pera Grosa” sono stati utilizzati per formare parte del monumento ai “Caduti del Frejus” eretto in piazza Statuto, e i segni dei fori fatti per inserire i candelotti di dinamite per spaccare la pietra sono ancora ben visibili.
Autore Ersilio Teifreto

