Novoli, ad esempio. Questo piccolo centro non lontano da Lecce è ormai noto in tutta Italia (e non soltanto) per la spettacolare Fòcara in onore di Sant’Antonio Abate del fuoco/Ma non meno conosciuta, in paese e in tutto il territorio circostante, è la leggenda che si lega alla Madonna del Pane, festeggiata nella terza domenica di luglio.

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Nella cittadina di Santa Maria di Novis  durante la processione di Sant’Antonio Abate del 16 gennaio 2017 causa pioggia torrenziale gli organizzatori passando vicino alla Chiesa della Madonna del pane decidono di ripararsi all’interno con  la Statua del Santo araconeta i 2 protettori  per la prima volta si incontrano non era mai accaduto prima.

LUPO MANNARO

Spesso erano i fornai, già desti all’alba, a dare l’allarme: bastava un’ombra che si aggirasse tra gli alberi o i vicoli, che il presunto lupo mannaro era bello che scoperto, salvo a perderlo poi di vista, perché quello sapeva dileguarsi nel nulla come dal nulla era comparso. Lupo mannaro o fantasma, è certo che chi soffriva d’insonnia era considerato malato, anzi ‘affascinato dal malocchio’. E per togliere tale incantesimo bastava rivolgersi alla fattucchiera di turno (ce n’era più d’una in ogni contrada, con vari repertori di scongiuri) o andare in preghiera ai Santi all’uopo deputati, che erano San Donato, nell’omonimo paese, oppure a Lequile, nella chiesa dedicata a San Vito. 60. In tutte le latitudini – e il Salento non fa eccezione – gli interventi miracolosi dal cielo sono fonti di devozione popolare fra le più sentite. Novoli, ad esempio. Questo piccolo centro non lontano da Lecce è ormai noto in tutta Italia (e non soltanto) per la spettacolare Fòcara in onore di Sant’Antonio abate o de lu Focu, che viene accesa la sera del 16 gennaio, vigilia della festa del Santo. Ma non meno conosciuta, in paese e in tutto il territorio circostante, è la leggenda che si lega alla Madonna del Pane, festeggiata nella terza domenica di luglio. È storicamente accertato che nell’estate del 1707 una grave epidemia di peste aveva flagellato quei luoghi, e tutti gli abitanti erano in grave sofferenza, col numero delle vittime che cominciava a crescere paurosamente. C’era, in questo drammatico scenario, una giovanetta, orfana, povera e analfabeta, ma molto devota, di nome Giovanna, che accendeva tutte le sere una lampada a olio sotto l’immagine della Madonna, posta in una nicchia vicino a casa, e pregava. Una sera, una bella Signora vestita di bianco si presentò alla fanciulla, le diede del pane, e le disse di portarlo al parroco perché lo distribuisse ai malati. Giovanna naturalmente ubbidì. Ma il parroco, rimanendo inizialmente un po’ scettico della storia che gli era stata appena raccontata, e per non incorrere in qualche equivoco o illusione, invitò la Giuànna nòscia (come la fanciulla viene confidenzialmente indicata ancora oggi dal popolo) a tornare dalla Signora per imparare l’Ave Maria. La ragazza andò e tornò di lì a poco, riportando al parroco il messaggio della Signora, e cioè che aveva imparato alla perfezione l’Ave Maria, essendole stata insegnata da un’ottima Maestra. Allora il Parroco capì di trovarsi di fronte a un miracolo, e che la bianca Signora e ottima Maestra era davvero la Madonna. Distribuì così il pane, bastevole per tutti gli infermi, e di lì a non molto tutti guarirono, e Novoli fu salva, dedicando alla Madonna del Pane una chiesa che è tuttora sede di grande culto. Buona estate. Alla prossima.

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