Nel secondo caso S. Antonio Abate è raffigurato naturalmente anche nell’iconografia più classica, mentre è attornitato da animali che benedice. Questa litografia era molto diffusa nelle case contadine di tutto il territorio (vedi immagine singola).

Un esempio riguarda due litografie di S. Antonio Abate realizzate  intorno al 1868.
I due pezzi sono molto movimentati, l’iconografia è identica: donne tentatrici, draghi volanti che sputano demoni, demonietti che tentano di rubare il maiale al santo (vedi immagine doppia).
In questo caso Verdoni sembra essere più sobrio nella raffigurazione e nei colori, mentre Cordey si cimenta con figure grottesche e mostruose e colori più aggressivi.
Nel secondo caso S. Antonio Abate è raffigurato naturalmente anche nell’iconografia più classica, mentre è attornitato da animali che benedice. Questa litografia era molto diffusa nelle case contadine di tutto il territorio (vedi immagine singola)

Rilevatore:Ersilio Teifreto