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La Fòcara di Novoli, il più grande fuoco del Mediterraneo

BY DANIELA ALEMANNO · 16 GENNAIO 2016

la_focara_di_novoli_salentoGrande attesa non solo a Novoli (Lecce), ma in tutto il Salento per l’ accensione della Fòcara, un’ immensa pira dedicata al culto di Sant’ Antonio Abate, patrono della cittadina. Con i suoi 20 metri di diametro e 25 di altezza la Fòcara di Novoli è tra i fuochi più grandi al mondo.

Non si sa bene a quando far risalire questo rito, secondo alcuni risalirebbe attorno all’ anno mille, in epoca bizantina, ma l’ aspetto fortemente pagano della tradizione fa pensare che la scelta del culto di Sant’ Antonio Abate congiunto al fuoco possa essere una cristianizzazione del culto del dio Fano, molto venerato nell’ Italia magno-greca. Ufficialmente il santo divenne protettore di Novoli  il 28 gennaio del 1664 e la prima fonte scritta sulla Fòcara risale alla “Gazzetta delle Puglie” del 1893 in cui si dice che il falò, a causa della forte pioggia, non prese fuoco; nel 1905 si scriveva, invece, che un’ abbondante nevicata la imbiancò totalmente nel giorno della vigilia; ma ancora, in un saggio del 1912,lo studioso di tradizioni popolari F. D’Elia parla della sua costruzione come “di un rito antichissimo” senza però datarla.

La costruzione della monumentale Fòcara ovviamente comincia molti giorni prima della data religiosa dedicata a Sant’ Antonio Abate, per strada non si vede più il ragazzetto col carretto che urlava “Lìune, lìune!”, ma la creazione della pira resta ancora un forte momento comunitario. La raccolta delle cosiddette lìune e delle sarmente, i tralci di vite, iniziano dopo la potatura:  le fascine, legate nei campi, vengono trasportate nel grande piazzale alla periferia del paese dove saranno sapientemente accatastate una per una, con una tecnica tramandata da generazione a generazione, utilizzando dalle 80.000 alle 90.000 fascine (ogni fascio è composto da circa duecento tralci di vite), sono necessarie lunghe scale e catene di uomini su di esse per trasferire le fascine in alto, ed è indispensabile che la struttura, generalmente conica, cresca in modo simmetrico, perché deve resistere al proprio peso e alle intemperie. Sulla cima della pira verrà infine issata una bandiera artistica con l’ effige del Santo.

Solo dopo la benedizione e la santa processione in onore di Sant’ Antonio Abate, patrono di Novoli, la Fòcara potrà essere accesa e brucerà tutta la notte. Il momento clou è dunque quello dell’ accensione, fase che avviene ogni anno con un grande spettacolo pirotecnico; poi la serata sarà allietata da momenti di spettacolo, tra cui una serie di concerti che rientrano nel Fòcara Festival (nello specifico il festival in questione inizia il 16 per terminare il 18 gennaio).

In realtà i riti legati a Sant’ Antonio Abate, a Novoli, non terminano con la mastodontica pira poiché il giorno dopo, ovvero il 17 gennaio, vicino al Santuario avverrà la benedizione degli animali, in quanto la cultura popolare attribuisce al Santo la facoltà di proteggere tutti gli animali da stalla e da cortile; di conseguenza sarà vietato ‘ncammarare, mangiare carni e latticini.

La festa di Sant’ Antonio Abate insieme alla Fòcara è per la comunità di Novoli un forte momento identitario durante il quale i novolesi riscoprono i forti legami sociali e culturali della tradizione, del folklore e della religione. Non a caso, nel sito della Fondazionewww.fondazionefocara.com si legge:

“L’ Amministrazione Comunale decide di investire, sin dal 2005, sulla valorizzazione dell’antica Tradizione della Festa di Sant’Antonio Abate e la Fòcara, quale Patrimonio della cultura immateriale del Comune di Novoli, a cui ancorare obiettivi di rilancio del sistema socio-economico per i restanti settori di attività che animano la vita dei suoi 8500 abitanti e di quelli del più vasto territorio limitrofo. Le sinergie attivate e le attività messe in campo hanno portato la Festa novolese ad essere Evento dell’inverno regionale e mediterraneo, e la “fòcara” simbolo della Tutela attiva del paesaggio e Fuoco buono di Puglia, messaggero di pace e dei diritti umani nel mondo, Faro del turismo slow e religioso destagionalizzato pugliese, nei suoi valori di attrattore culturale naturale del turismo trasversale, testimonial dell’identità culturale e delle risorse materiali strutturali di un territorio di qualità. Particolare attenzione si è posta alla diretta relazione tra gli elementi della Festa di Sant’Antonio Abate e la Fòcara e la tutela attiva dei beni della cultura immateriale, del paesaggio e della qualità dei prodotti del territorio che rimandano anche alla Dieta Mediterranea, ormai Patrimonio Universale. Sono infatti due i catalizzatori del percorso turistico invernale, che guidano i possibili orientamenti verso nuove forme di fruizione del patrimonio storico-paesaggistico e della cultura immateriale regionale: riti e le tradizioni popolari e l’enogastro- nomia di un territorio di qualità a marchio Unesco”.

Che la pioggia di Fuoco abbia inizio e che le sue scintille portino questa grande tradizione direttamente nella lista dei beni immateriali e intangibili dell’UNESCO.

(Sarà possibile seguire la diretta dell’ accensione alle h 20.00 su http://www.focara.it/category/streaming/)

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Tags: FòcaraFolkloreFuocoPugliareligioneSalentosudTradizioni

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