L’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, lungo la via Francigena

L’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, lungo la via Francigena

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Procedendo lungo la Via Francigena si incontrano monumenti di straordinaria bellezza, vividi testimoni di un passato nel quale la fede segnava la quotidianità degli uomini. Non fa eccezione il monastero di Sant’Antonio di Ranverso.

Sul tratto che attraversa la Valle di Susa tra Rivoli e Avigliana, il complesso di Sant’Antonio di Ranverso rappresenta, oggi come nei tempi passati, una tappa obbligata per il pellegrino. Se, un tempo, ad attrarre il viandante erano le foresterie del bel monastero, oggi il fascino di Sant’Antonio di Ranverso offre un’irresistibile attrazione culturale. Esso, infatti, rappresenta magnificamente l’arte e l’architettura medievale del Piemonte.

Il complesso monasteriale è composto da tre strutture: il monastero, la chiesa e l’ospedale (nel quale venivano accolti e curati i malati di fuoco di Sant’Antonio).

La precettoria di Sant’Antonio Ranverso venne fondata da monaci e religiosi ospedalieri provenienti dalla Francia e ospitati nella struttura voluta da Umberto III di Savoia, nel 1188. Ciò che attualmente si può ammirare è frutto di modifiche e ampliamenti successivi che terminarono solo a fine ‘400. Caso a parte è la chiesa, che fu ristrutturata nel primo ventennio del ‘900 con un intervento di ripristino della struttura originaria.

Gli amanti dell’architettura e dell’arte decorativa gotica, che si troveranno a passare di lì lungo la Via Francigena, non mancheranno di apprezzare la facciata dell’ospedaletto, con i suoi pinnacoli e la ghimberga, così come il campanile.

La Via Francigena prosegue, poi, verso Rivoli, lasciandosi alle spalle la precettoria di Sant’Antonio di Ranverso e il suo piccolo tesoro architettonico.

Pubblicato in: Scopri Torino e Provincia il 06-04-2012

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