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Quanto pesa la Fòcara il falò con il fuoco più grande del mondo, la sua mastodontica struttura sopporterà il peso di 700 tonnellate.
Cos’è davvero la Fòcara e qual è la sua tradizione: dalla Festa delle Vigne al falò
Il primo momento ufficiale che segna l’inzio della costruzione della Fòcara è la Festa delle Vigne. Una processione religiosa a metà di dicembre che riunisce i cittadini, fedeli, viticoltori, istituzioni, i Consorzi di Tutela dei vini Doc Salentini e culmina con la posa della prima fascina di tralce di vite secca benedetta. “La festa delle vigne” combina l’antico rito per il quale si posizionano le “sarcine = fascine” provenienti dalla potatura delle viti dei feudi di tutto il Parco del Negramaro.
Ci sono sarmente corte, facili da raccogliere senza intoppi, e altre saldamente ancorate al sostegno chiamato “cippune = ceppo” che danno le sferzate, da addomesticare. I contadini le prendono con fermezza tirandole sotto le ginocchia, mentre con piccoli rapidi passetti in avanti le accumulano sulle gambe, le voltano rapidamente in perpendicolare lungo il filaro. Sedendosi sopra ad esse, le immobilizzano e prendendo il “carceriere trasversale” le legano vigorosamente incrociandondole e fissandole a “braccia conserte”.
Il freddo pungente fa accellerare i movimenti e raggiunta la quantità giusta “le leune formano la sarcina” per dare inizio alla costruzione della “Fòcara del Sud est”.
La Fòcara deve essere terminata rigorosamente entro mezzogiorno del 16 gennaio, giorno della Vigilia della Festa di Sant’Antonio Abate, a costo di lavorare al buio con i fari accesi. Ha un diametro di 20 metri ed è alta 25 metri. Slanciata verso il cielo come un palazzo di 8 piani, la tradizione vuole che non superi l’altezza del campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate, patrono della cittadina.
Il grande falò brucia per 3 giorni: 16, 17 e 18 gennaio.
UN PO’ DI NUMERI
Per costruire la Fòcara, tutto inizia da una “leuna = sarmenta”. Per assemblare una fascina occorrono 200 sarmente. Non devono superare i 13kg e la lunghezza di 130 centimetri. Sono legate con fili biodegradabili, necessitano 100.000 fascine e impegnano per un mese 100 persone. Molti lavoranti della cremagliera sono devoti al Santo.
Quanda sarà ultimata, la Fòcara, con le fascine asciutte intrecciate con tecniche di maestria che si tramandano di generazione, sopporterà il peso di 700 tonnellate oltre gli assestamenti al vento e alla pioggia.
Per la sua costruzione vengono usate solo sarmente, residui legnosi green provenienti dalle vigne. L’opera agraria contadina viene eseguita manualmente senza l’utilizzo di mezzi meccanici (es. gru). Si usano scale di legno di varie misure legate una con l’altra fino a raggiungere l’altezza di 28 metri. Sulla scala i volontari rimangono in equilibrio, passandosi le fascine sulla schiena per issarle metro dopo metro.
Quando viene accesa, per renderla sicura, il metodo tecnico ”segreto” usato, prevede che la Fòcara man mano che brucia trattenga il fuoco e la cenere all’interno della stessa garantendo un alto grado di sicurezza, consentendo così alle famiglie con i bambini di avvicinarsi al cerchio di fuoco senza pericoli, al ritmo di suoni e danza della pizzica. Per questi motivi la Fòcara, costruita con le caratteristiche descritte, è considerata dai ricercatori Internazionali e da molte istituzioni la più grande al Mondo.
Ringraziamo i maestri – contadini e costruttori, i veri protagonisti della Fòcara!
Ersilio Teifreto (appassionato cultore)
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