Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso
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Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso è una delle attrazioni culturali/religiose piemontesi presenti nel comune di Buttigliera Alta (TO) in Val di Susa.
News anno 2009
SANT’ANTONIO DI RANVERSO
Posted by icyrazr under Chiese, Massi | Tag: Buttigliera, Fuoco, Monaci, Ospedale, Ranverso, Sant'Antonio |
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La Chiesa
“Esorcismi” per il “fuoco” e per i massi.
La chiesa di Sant’Antonio di Ranverso faceva parte di un complesso ospedaliero fondato dai monaci antoniani nel 1188 presso il comune di Buttigliera Alta.
Di quel complesso restano il campanile e la chiesa romanica con pesanti reinterpretazioni gotiche, e la facciata dell’ospedaletto che riprende architettonicamente quella della chiesa.
LA CHIESA
La facciata attuale risale alla meta del XIV secolo e presenta tre portali con archi a sesto acuto a cui si sovrappongono le ghimberghe (un frontone triangolare tipico dello stile gotico), sormontate ognuna da un pinnacolo. La ghimberga centrale però, non risulta in asse con la facciata, ma spostata leggermente verso destra, così da lasciare in mostra il bel rosone, a riprova del fatto che le ghimberghe sono state aggiunte solo successivamente, all’incirca verso la fine del secolo XV, quando la chiesa subì una profonda ristrutturazione.
Il portico antistante i tre portali d’accesso risale al XIV secolo. La parte centrale del soffitto con volte a crociera presenta un affresco cinquecentesco; in esso è raffigurato il trasporto su nave delle spoglie mortali di Sant’Antonio Abate da Costantinopoli alle coste francesi. Il corpo del santo verrà poi traslato nella chiesa del comune di La Motte St. Didier nel Delfinato. Nella lunetta del portale centrale si trova un affresco (fine XV secolo) che raffigura una Madonna con Bambino tra S.Giovanni Evangelista e un altro Santo.
Masso erratico
IL MASSO “ESORCIZZATO“
A fianco della chiesa è presente un masso erratico trascinato fin qui dal ghiacciaio. La sua particolarità consiste nell’essere sormontato da un pilastro di pietra alto circa un metro e mezzo e culminante con il simbolo “Tau” scolpito sulla superficie.
Secondo la tradizione medievale, questo pilastro rappresenta una sorta di esorcismo contro le forme di culto più antiche e sedimentate nella popolazione rurale. Il simbolo apposto in cima è un sigillo che attesta la vittoria della fede cristiana contro le forze magiche.
SANT’ANTONIO ABATE
Sant’Antonio Abate (da non confondersi con il Santo omonimo da Padova) era invocato da tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco (pompieri compresi). Si racconta che il Santo si recava persino all’inferno per contendersi col demonio le anime dei peccatori.
L'ospedaletto e la chiesa
Per questo motivo i malati che invocavano la sua grazia erano affetti dal male degli ardenti ovvero l’herpes zoster (dal greco “cintura” e “serpente“), comunemente chiamato come “fuoco di Sant’Antonio“. Questa patologia causata dal virus della varicella infantile aggrediva la cute, le terminazioni nervose e infine gli organi interni, causando eritemi e infiammazioni dolorosissime.
All’epoca dell’istituzione del complesso non vi erano cure scientifiche e così gli ammalati facevano ricorso ai poteri soprannaturali di reliquie di santi e medici taumaturghi.
I monaci antoniani si erano specializzati nella cura del fuoco di Sant’Antonio; applicando sulla cute malata un impacco di grasso di maiale si cercava di alleviare le sofferenze del malato, senza però riuscire ad eliminare la patologia.
Con la bolla papale del 1776 l’Ordine Antoniano venne abolito e i possedimenti di Sant’Antonio di Ranverso passarono all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Ordine Mauriziano).
ZONA: Val SUSA
COORDINATE GPS: 45.081094, 7.449524
COMUNE: BUTTIGLIERA ALTA (TO)
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