raldica Aquila a Ranverso
Da: "ricercatoreteifreto@libero.it" ricercatoreteifreto@libero.it
A: info@torinovoli.it
Cc:
Data: Mon, 24 Aug 2015 19:59:30 +0200 (CEST)
Oggetto: I: Re: Fw: Abbazia Araldica
—-Messaggio originale—-
Da: massimo.ghirardi@gmail.com
Data: 3-nov-2013 22.58
A: "Bruno Fracasso",
Cc: "Alessandro Savorelli", "Giancarlo Scarpitta", "Giovanni Giovinazzo", "VIERI FAVINI", "Giulio Zamagni", "Antonio Conti", "Giuseppe Quattrociocchi"
Ogg: Re: Fw: Abbazia
Gentile sig. Teifreto,
credo che Giulio Zamagni, esperto di Araldica degli Ordini Ecclesiastici (che mi riceve in copia) saprà essere più esaustivo di questa mia anticipazione. Facendo riferimento al suo fonfamentale libro "IL VALORE DEL SIMBOLO" Ed. Ponte Vecchio, 2003 oltre che ad alcuni appunti presi dopo la visita all'abbazia di Ranverso alcuni anni fa, vi posso dire che si tratta dell'arme "moderna" dell'Ordine dei Canonici Regolari di Sant'Antonio di Vienne (Ordo Canonicorum Sanct Antonii, fondatori della vostra abbazia, oggi dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro) la cui arme antica era "di nero alla croce commissa d'azzurro"
Nel 1502 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo concesse all'Ordine uno stemma differente, nella forma che avete documentato in loco: d'oro all'aquila imperiale bicipite di nero, beccata, armata e nimbata di rosso, caricata dello scudetto d'oro alla croce commissa d'azzurro, timbrato dalla corona regale d'oro.
Cordialmente
Massimo Ghirardi
autore Ersilio Teifreto