Corriere CNA il Direttore Stampa Stefanoni intervista Massimiliano Teifreto amminstratore di Max Camerette

    

Intervista

La famiglia Teifreto inventa ambienti intelligenti per arredare ispirati a Maria Montessori

Le camerette che crescono con il bambino

In via Sansovino uno spazio espositivo dedicato alle soluzioni abitative per i più piccoli

Dalla culla all’università, Max Camerette, sul web www.maxcamerette.it, ha sempre la soluzione giusta per arredare al meglio lo spazio abitativo dei propri figli. Uno spazio prezioso, perché spesso va ricavato in modo intelligente all’interno di una casa già vissuta, nella quale una nuova nascita crea da subito nuovi bisogni, ma anche uno spazio pregiato perché qui si formano il carattere e la personalità di un bambino. Parola di Maria Montessori, il cui pensiero in materia ha illuminato fior di educatori e architetti, ispirando fin dalla fine degli anni Settanta anche la famiglia Teifreto che da tre generazioni si occupa di arredamento. Come spiega Massimiliano Teifreto, titolare della ditta individuale Arredare In, associata alla CNA Torino e proprietaria del marchio commerciale «Max Camerette», «al bambino bisogna offrire un ambiente a lui favorevole, dove poter crescere in modo sano». Il metodo educativo messo a punto da Maria Montessori (1870-1952) prevede che «i mobili siano proporzionati all’altezza del bambino, in modo che possa sviluppare la propria autonomia». Tutto ciò che è intorno a lui, insomma, deve essere alla sua portata. «Non deve essere sempre costretto a chiedere per poter agire», spiega il papà di Massimiliano, Ersilio, che con la moglie Pina Sorrenti – scomparsa improvvisamente nel 2009 – ha aperto all’inizio degli anni Settanta il primo negozio di arredamento della famiglia a Torino, in zona Porta Palazzo.

 

«Per la precisione eravamo in via Cottolengo», racconta, «poi ci siamo trasferiti in via duchessa Jolanda e poi qui dove siamo adesso, dal 2000, in via Sansovino, dopo aver ristrutturato una vecchia fabbrica di vernici dismessa». Nativo di Novoli, in provincia di Lecce, Ersilio è figlio di un falegname, Antonio, che si era trasferito a Torino nel secondo Dopoguerra. Produceva piccoli mobili, infissi, avvolgibili e persiane. A sua volta, Ersilio è diventato un abile ebanista prima di avviare la sua impresa di commercio di mobili, ceduta al figlio Massimo a partire dal 2006, pur continuando ad essere presente con le sue idee e i suoi preziosi consigli. Un’azienda che andando controcorrente, già quindici anni fa sceglieva di specializzarsi nella vendita di camerette per ragazzi, collocandosi tra l’altro in periferia. «Un rischio che è diventato il nostro punto di forza – spiega Massimiliano – perché anticipava quella che sarebbe diventata una tendenza del mercato: offrire prodotti di alta qualità e dedicati ad un preciso target di consumatori». Due fattori che, anche in tempo di crisi, hanno consentito a Max Camerette di restare un’azienda leader sul mercato, rendendola poco sensibile al calo dei consumi. «Non posso negare che una contrazione delle vendite ci sia stata», ammette Massimiliano, «ma certamente siamo meno vulnerabili di quanto sarebbe accaduto se fossimo rimasti dei venditori generalisti di mobili». «La disponibilità alla spesa è scesa, in valore assoluto, ma rimane mediamente più alta che in altri settori dell’arredamento». Perché come spiega Ersilio, dall’alto dei suoi quarant’anni di esperienza, «alla fine per il bambino i soldi si trovano, per lui si spende risparmiando magari altrove.

 

E poi entrano in gioco anche i nonni che danno una mano, contribuendo alla spesa per una bella cameretta oppure regalandola ai nipotini». A fronte di un prezzo d’attacco che si aggira intorno ai mille euro per una cameretta base, si arriva così tranquillamente a spendere tra i 2500 e i 5 mila euro per una cameretta completa di lettino, scrivania, guardaroba. Una spesa che può, del resto, essere sostenuta un po’ alla volta grazie ai finanziamenti a tasso zero fino a 24 mesi praticati in sede, ma anche grazie al fatto che Max Camerette tratta solo marchi di arredamento in grado di assicurare la componibilità nel tempo. La cameretta può così essere implementata negli anni, accompagnando il bambino nella sua crescita e nelle sue mutevoli esigenze di studio. «Max Camerette non vende mobili usa e getta di bassa qualità – spiega Massimiliano – che danno nell’immediato la sensazione di risparmiare, ma che nel tempo diventano un costo perché sono rigidi al cambiamento». «Tutti i nostri mobili si trasformano: la culla diventa un letto per un adulto e non si butta via niente». Per questo i mobili venduti da Max Camerette arrivano ad offrire a mamma e papà una garanzia di dieci anni. E poi c’è la componente sicurezza, da non sottovalutare. «I nostri mobili hanno le certificazioni di qualità Iso 9001 e ambientale Iso 14001; non presentano parti staccabili che possono essere ingerite dai neonati; utilizzano solo vernici all’acqua e materiali atossici e adottano soluzioni di sicurezza a protezione del bambino per quanto riguarda i ripiani e i cassetti che in nessun modo possono essere ribaltati», spiega Massimiliano.

 

E se in una casa non grande nasce all’improvviso un nuovo bimbo, Max Camerette è in grado di progettare con i suoi arredatori un nuovo ambiente abitativo senza bisogno di cambiare casa, servendosi di fornitori che producono arredamenti modulari del tipo «all in one», tutto in uno, che integrano in poco spazio letto, scrivania e armadio senza soffocare la casa. Negli 850 metri quadri di spazio espositivo in via Sansovino si trovano, inoltre, scrivanie e sedute di produzione norvegese, tedesca e inglese che rispettano i più evoluti standard di ergonomia e consentono al bambino di studiare in modo sano, evitando di indebolire la sua vista e di rovinarsi la colonna vertebrale: mobili che anche in questo caso, lo accompagnano nella crescita perché sono regolabili in altezza e quindi si comperano una sola volta nella vita. E sempre in materia di sicurezza dei bambini, Max Camerette è rivenditore autorizzato di «Web Watch», un sistema che filtra i siti web potenzialmente pericolosi per i bambini ideato dalla ditta Safe Network in collaborazione con Doimo City Line che permette di cablare la cameretta proteggendoli dalla pedopornografia e dagli incontri indesiderati. Autentico vulcano di idee, Ersilio, ispirato dalla moglie Pina – poco prima della sua scomparsa – ha anche ideato e brevettato nel 2009 il progetto «Baby pit stop» che offre gratuitamente alle neomamme un’isola felice dove allattare e cambiare il pannolino al proprio figlio. «Senza nessun obbligo di acquisto, ma nemmeno di visita dello spazio espositivo di via Sansovino, le mamme possono chiedere di accedere allo spazio a loro riservato nel negozio, perfettamente attrezzato con sedia gestatoria ergonomica dotata di pedana per sollevare i piedi, scalda biberon e fasciatoio» racconta Ersilio. Un’idea innovativa che è piaciuta anche al comune di Condove, in Valle di Susa, che l’ha adottata nel 2012 in accordo con la famiglia Teifreto per attrezzare la sua biblioteca civica e che nel 2013 in collaborazione con l’editore Leone Verde (Socio CNA) è anche sbarcata al Salone del libro di Torino nell’ambito del progetto editoriale «Bambino naturale» ideato da Anita Molino (al.st). Si invitano i Soci della CNA a raccontare la propria esperienza imprenditoriale a Corriere Artigiano: tel. 011.1967.2152-2121, ufficiostampa@cna-to.it