Ersilio in visita alla statua lignea di Sant’Antonio Abate per una preghiera posta all’interno dell’Abbazia di Ranverso, una statua rara dove ai piedi del Santo Araconeta Antonio Abate appare un cinghiale al posto del maialino come viene classificato nell’icona classica attribuita al protettore degli animali.
Buonasera Dottoressa Elena, la ringraziamo per averci segnalato le coordinate del nuovo sito,
sopratutto per avere aggiornato la pagina su Ranverso con il termine Abbazia,
inserendo la foto del Presbiterio poligonale,
e migliorando sul vostro nuovo sito la descrizione dettagliata del borgo magico dedicato a Sant’Antonio Abate di Ranverso.
un saluto
Ersilio Teifreto
nt’Antonio di Ranverso (Buttigliera Alta)
Tel. +39.011.9367450
www.mauriziano.it
Via S. Antonio di Ranverso, 1 – 10090 Buttigliera Alta (To)
· OVERVIEW
· MAPPA
Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso
Il complesso monastico di Sant’Antonio di Ranverso, sul tratto della Via Francigena tra Rivoli e Avigliana, all’imbocco della Val di Susa, è uno dei più celebri esempi del gotico internazionale. In una cornice naturale ben conservata, il complesso architettonico appare ancora oggi perfettamente riconoscibile nella sua composizione originaria, comprendente oltre alla chiesa, il monastero (con annesso chiostro conservatosi), l´ospedale (del quale si conserva integra solo la notevole facciata con ghimberga e pinnacoli), presso il quale i monaci Antoniani fornivano assistenza ai malati del cosiddetto fuoco di Sant’Antonio (o ignis sacris), nonché un articolato sistema di cascine. La chiesa, dalla pianta disomogenea, a seguito dei continui interventi di trasformazione, viene dotata di un imponente ciclo di affreschi nel corso del XV secolo, fino al 1914 occultati da un’estesa scialbatura del XVIII secolo, eliminata nel restauro di Bertea. Sulla facciata, notevole esempio di architettura gotica, si apre un portico a tre luci sormontate da ghimberghe ornate a foglie giganti, fiori, frutta e ricca vegetazione, terminanti in pinnacoli, decorazioni in cotto pesantemente reintegrate dagli interventi di Alfredo d’Andrade. Notevole anche il campanile, in cotto, con tre ordini di bifore arricchite da lunette con bacini ceramici invetriati. All’interno della chiesa, sull’altare maggiore, trova collocazione il grande polittico di Defendente Ferrari rappresentante la Natività, con ai lati San Rocco e San Bernardino da Siena e, a destra, Sant’Antonio e San Sebastiano; mentre, nella parte bassa, sono ritratti episodi della vita e miracoli di Sant’Antonio Abate. Il presbiterio ospita sulla parete sinistra la “Madonna in trono e i Santi Giovanni Battista, Antonio Abate, Marta, Margherita, Nicola e Martino e i Profeti” di Giacomo Jaquerio; sulla parete destra, si trovano le “Storie di Sant´Antonio Abate e i contadini che offrono maiali a Sant´Antonio”. Nella sagrestia Jaquerio affresca, nelle vele delle crociere, entro ricche cornici, “I quattro Evangelisti”, sulle pareti l´”Orazione nell´orto” e l´impressionante “Salita al Calvario”. Passata l’intera proprietà all’Ordine Mauriziano nel corso della seconda metà del Settecento, il complesso è ancora oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano.Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso
Buongiorno Dott. Ersilio Teifreto,
grazie per il suo gentile messaggio.
Le confermo che ho provveduto ad aggiornare la pagina da lei indicata. Mi scuso per il ritardo nella riposta, ma abbiamo dovuto effettuare modifiche tecniche alla gestione del sito web www.torinopiemonte.com, che – come avrà potuto vedere dai messaggi pop-up che si aprono al click su ogni pagina – non viene ormai più aggiornato né gestito da lungo tempo.
Le segnalo che il sito ufficiale di promozione e informazione turistica della Regione Piemonte, al momento, è www.piemonteitalia.eu.
Un cordiale saluto e buona settimana,
Elena Romani
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Skype: elena.f.romani
@eleninaFR
@otrpiemonteDa: Info piemonte-turismo.it [mailto:info@piemonte-turismo.it]
Inviato: mercoledì 20 aprile 2016 14:51
A: Elena Romani
Oggetto: Fwd: Saluto———- Messaggio inoltrato ———-
Da: ricercatoreteifreto@libero.it <ricercatoreteifreto@libero.it>
Date: 19 aprile 2016 15:12
Oggetto: Saluto
A: info@piemonte-turismo.it
Buongiorno a voi tutti della redazione Piemonte Turismo, abbiamo notato nel vostro articolo che non avete inserito una foto conl’immagine dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, per una migliore comunicazione vi inviamo una foto da potere inserire a scelta con il Presbiterio poligonale, il frontale dell’ospedale e l’Abbazia , vi inviamo foto con un link.
Negli ultimi mesi il Fai, Wikipedia, Cathopedia hanno aggiornato la comunicazione sul borgo di Ranverso chiamando la Chiesa Abbaziale con il suo vero nome storico:
Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, purtroppo i visitatori sono confusi da questo doppio termine, fonti Autorevoli su Corso Moncenisio dopo i lavori della rotonda provenendo da Rivoli
a 200 mt. dal viale alberato è stato posizionato un segnale in metallo che indica a Sinistra Abbazia di Ranverso,
i Tom Tom dell auto non trovano il luogo di Ranverso se non specifichi scrivendo Abbazia di Ranverso, un mese fa è morto Aldo Andreis per 30 anni custode dell’Abbazia
su tutte le comunicazioni del lutto è comparso scritto Aldo Andreis Custode dell’Abbazia, tra di noi ci sono persone che sono nate e cresciute battezzate, sposate nel Borgo,ricordano quando suonava la campana
per la messa,non riusciamo a capire perchè voi, ma anche
l’Ordine del Mauriziano ecc…. continuate a scrivere “Precettoria” conveniamo anche noi che tutto il Concentrico, Tenimento Comprensorio può essere chiamato” Precettoria” ma la Chiesa Abbaziale no!!! ci sono le campane la croce di celebrano le messe, matrimoni, battesimi, all’interno l’altare con il polittico di Defente Ferrari gli affreschi di Giacomo Jaquerio il Calvario di Cristo, il volto di molti Santi, la vita si Sant’Antonio Abete.
A questo punto vorremmo aggiornarci anche noi!!!, questo termine Precettoria non esiste nei Dizionari Italiani cosa significa nella nostra lingua Italiana? non ci è familiare e disorienta i Turisti che si stupiscono quando apprendono che delle costruzioni esistenti con c’è proprio nulla da visitare, l’unica costruzione visitabile è la Chiesa Abbaziale, il resto e tutto sotto attenzione per crolli.
Ci domandiamo come mai sono spariti tutti i cartelli che indicavano il luogo come Abbazia?
in attesa di una vostra gradita risposta
noi tutti pensionati che frequentano il borgo rendendolo meno isolato e più vivibile
vi porgiamo cordiali saluti
Ersilio Teifreto 327/7361011