Antica cartolina di Ranverso edifici è addossato ad una piccola collina esposta al nord, da cui derivò la dizione di Sant’Antonio d’Inverso, diventata successivamente Ranverso. Come già accennato però, i primi documenti attestano l’esistenza di un ospedale in Susa nel 1186, ma è verosimile che la costituzione del primo nucleo della Precettoria fu favorita dalla donazione ai religiosi Antoniani, fatta da Umberto III14 in data 27 giugno 1188. Con quest’atto Umberto donò essenzialmente un mulino e un bosco d’ontani situato tra la Dora e Almese, concesse esenzioni di carattere economico e giurisdizionale, cedette i suoi diritti sulle terre situate tra Ranverso ed Avigliana e promise una simile cessione su San Colombano, condizionandola però alla costruzione della chiesa a Ranverso. A questa prima donazione ne seguirono ben presto altre. Da un documento conservato nell’Archivio Storico della Fondazione Ordine Mauriziano datato 29 gennaio 1202 (in realtà è una copia dell’originale e risale alla prima metà del XV secolo), apprendiamo che il Principe Tommaso di Savoia, conte di Moriana, confermò al Precettore di Sant’Antonio di Ranverso, Guigo, le donazioni fatte da suo padre Umberto III, con i diritti sovrani su quanto Guigo avrebbe potuto acquistare dal Mulino Grossa Garda al bosco Suisinast, salvo il dovuto di ogni anno allo stesso Tommaso e alla comunità di Avigliana; e cedette ancora i suoi diritti sulla Balma Urtera presso il lago del Moncenisio15. (In appendice la copia del documento, a pag. 119). La seconda importante donazione al Precettore Guigo è del 2 maggio 1217: Macenda e suo figlio Giacomo cedono la montagna dell’Alpe Vallisella a un “prezzo di 30 libbre di buoni denari nuovi di Susa e l’annuo canone di 6 denari16. Vi furono altre donazioni,