Alfredo d’Andrade (Lisbona, 1839 – Genova, 1915) è stato un architetto, archeologo e pittore portoghese naturalizzato italiano.

Facciata della chiesa di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta

Alfredo d’Andrade

Alfredo d’Andrade (Lisbona, 1839 – Genova, 1915) è stato un architetto, archeologo e pittore portoghese naturalizzato italiano. Fin da giovane fu particolarmente interessato alla vita intellettuale e alle arti decorative, tanto da iscriversi all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, seguendo contemporaneamente i corsi di architettura di Giovanni Battista Resasco. In occasione del suo trasferimento Ginevra per frequentare lo studio di Alexandre Calame, ha modo di conosce artisti e personaggi come Bertea, Avondo e soprattutto Antonio Fontanesi, che avrà su di lui una influenza ancora maggiore di quella di Calame. Tornato a Genova, nel 1861 frequenta i corsi di prospettiva e architettura dell'Accademia Ligustica, intraprende viaggi in Italia e nel Delfinato francese, mentre a Nervi conosce Carlo Pittara.

Nel 1864 si iscrive al corso di anatomia dell'Accademia Ligustica ed entra in contatto con Federico Pastoris, artista e animatore culturale. In estate raggiunge Carlo Pittara a Rivara, luogo di riunione di pittori paesaggistici.

Dopo un breve periodo a Ginevra, nel 1865 si trasferisce definitivamente in Italia, insegnando ornato e dedicandosi al rilievo di edifici storici. Grazie a queste attività, matura una profonda conoscenza degli edifici di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, dimostrando particolare interesse per quelli del periodo medievale. Diviene Soprintendente alle Belle Arti di Liguria e Piemonte e dirige tutti i restauri di chiese e castelli effettuati sino al 1915 in queste regioni. Il materiale accumulato gli permetterà di curare la realizzazione del Borgo Medievale di Torino, al Parco del Valentino, in seno all'Esposizione generale italiana del 1884: il Borgo costituisce una delle sue opere di maggiore rilievo poiché in essa l'artista ha ricreato un piccolo nucleo urbano medievale partendo proprio dalle esperienze architettoniche che aveva avuto modo di rilevare.