Accordo quadro tra Consulta Beni Culturali Ecclesiastici e Fondazione Ordine Mauriziano

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Accordo quadro tra Consulta Beni Culturali Ecclesiastici e Fondazione Ordine Mauriziano

La firma dell’accordo a Torino con mons. Nosiglia, Arcivescovo di Torino, Giovanni Zanetti, commissario della Fondazione e mons. Debernardidi Chiara Genisio 17/07/2017Parole chiavebeni ecclesiastici (1), cultura (48), diocesi (138), piemonte (91)

Accordo quadro tra Consulta Beni Culturali Ecclesiastici e Fondazione Ordine Mauriziano

Una madonna del Rocciamelone  in bronzo è il  segno  che la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici, coordinata da Gianluca Popolla, ha scelto per  dire grazie all’impegno profuso in questi anni dal presidente  Piergiorgio Debernardi, per quasi vent’anni vescovo di Pinerolo e ora in partenza per ritirarsi in Africa nel Burkina Faso.  L’occasione per consegnarlo è stata  lunedì mattina l’incontro per . “Un accordo nel nome dell’ascolto che diventa fecondo”  come lui stesso lo ha definito.   

“Nel patrimonio della Fondazione  – ha ricordato Debernardi –  ci sono molti beni ecclesiastici sparsi i diverse diocesi, la collaborazione e il lavoro comune è quindi  fondamentale per renderli sempre più fruibili a tutti”.   Un patrimonio a cui appartengono luoghi, che come   ha suggerito Giovanni Zanetti, commissario della Fondazione e firmatario dell’accordo “quando li frequenti e ti fermi ad osservarli pensi a cose grandi”.

L’importanza strategica di comuni progetti di valorizzazione del patrimonio di arte e storia religiosa dei due enti, la rilevanza del coordinamento delle iniziative progettuali già in corso e che potranno nascere, le opportunità di inserire i siti mauriziani nel piani turistico culturali già promossi dalla Consulta sono tutti elementi  che hanno portato Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza Episcopale piemontese e firmatario dell’accordo a definirlo “un evento sociale ed ecclesiale, non solo rivolto alla conservazione, ma uno strumento che potrà offrire una risposta ai nuovi bisogni culturali delle nostre comunità”,  perché “è importante dare valore alle nostre radici”.

Per i beni ecclesiastici piemontesi ieri è arrivata un’altra opportunità. La giunta Chiamparino ha stanziato duecentomila euro per lo sviluppo del sistema bibliotecario, archivistico e  museale ecclesiastico.  Il contributo rientra nel piano previsto da un protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2012 tra la Regione e la Conferenza episcopale piemontese  per la salvaguardia e  la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso.

Gli interventi, a cui la Cep contribuirà con risorse proprie per circa 100mila euro,  saranno definiti a breve e di comune accordo e come ha sottolineato l’assessore regionale alla cultura e al turismo Antonella Parigi “avranno come obiettivo di migliorare la fruizione di questo importante patrimonio”.