Nome del rilevatore e associazione di appartenenza: Mauro Marnetto – G.A.Torinese Pubblicato da ToriNovoli blog di Ersilio Teifreto — ASAR amici Sant’Antonio Abate di Ranverso

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Archeocarta

Carta Archeologica del Piemonte

Nichelino (TO): Castelvecchio di Stupinigi

Storia e descrizione del sito
Il castello detto “Castelvecchio” si trova in località Stupinigi, a lato della Palazzina di caccia juvarriana. E’ un grande edificio di fondazione basso medievale, pesantemente rimaneggiato nel Settecento a pianta vagamente quadrata, con al centro un ampio cortile, affiancato da una tettoia per il ricovero di attrezzi agricoli e animali, costruito in mattoni rossi e sormontato da tre torri dello stesso materiale. La muratura è decorata a rilievo con mensole scalari in laterizio.

Il primo nucleo del castello è già documentato nel 1288. Passò in diverse mani: la famiglia Sili, i cistercensi dell’Abbazia di Staffarda. Nel 1396 il castello e il territorio di pertinenza vennero venduti a Pietro de Caburreto. In seguito la proprietà fu acquisita dalla principessa Bona di Savoia e alla sua morte nel 1431, con gli altri beni degli Acaia, tornò al primo duca Amedeo VIII. Poi per più di un secolo resterà in feudo ai marchesi Pallavicino, subendo diverse modifiche e rifacimenti e assumendo le fattezze di fortezza quattrocentesca. Nel 1556 vi si insediò il governatore francese del Piemonte Carlo di Cossè, signore di Brissac. Dopo la vittoria di San Quintino il castello tornò brevemente ai Savoia, finché Emanuele Filiberto nel 1573 lo cedette all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro da lui appena fondato. Nel Settecento con la costruzione della Palazzina di Caccia il paesaggio di Stupinigi cambiò radicalmente: alcune case e la chiesa del borgo furono abbattute e il castello, decisamente ridimensionato, assunse il suffisso di “vecchio”. Di fatto per tutto l’Ottocento divenne un popolato condominio che ospitava decine di affittuari, personale, militari e guardiacaccia di servizio a Stupinigi. Mantenne però gli elementi del castello quattrocentesco: le torri quadrate, i cortili interni, gli spettacolari soffitti a botte e le tracce dell’impianto medievale.

Dal 2005 è in stato di completo abbandono.

Informazioni
L’immobile fa parte dei beni inalienabili della Fondazione Ordine Mauriziano, è sito nella frazione Stupinigi di Nichelino.

Links:
http://www.parchireali.gov.it/parco.stupinigi/punti-interesse-dettaglio.php?id_pun=1466
https://www.nichelino.com/news/index.php/come-eravamo/22-c-era-una-volta/2531-castelvecchio-degrado-irreversibile

Bibliografia:

Atlante castellano, Viglino Davico M., Bruno A., Lusso E., Massara G., Novelli F. a cura di, Torino, 2007.
TORINOstoria“, Anno 4 n. 37 marzo 2019: Castelvecchio, Patrito P., a cura di.

Fonti:

Notizie e fotografie dai testi e dai siti web sopra indicati.

Data compilazione scheda:
1 ottobre 2020

Nome del rilevatore e associazione di appartenenza:

Mauro Marnetto – G.A.Torinese
Pubblicato da ToriNovoli blog di Ersilio Teifreto — ASAR amici Sant’Antonio Abate di Ranverso.