Ersilio TEIFRETO. Il Masso erratico di Sant’Antonio di Ranverso

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Ersilio TEIFRETO. Il Masso erratico di Sant’Antonio di Ranverso.

Note:

Il masso erratico riprodotto nell’immagine (Masso di S. Antonio di Ranverso), come tutti i massi erratici della zona, è stato abbandonato dal ghiacciaio che nel Pleistocene occupava la Valle di Susa (larghezza circa Km 3 e spessore da 500 a 600 metri).
Come tutti i ghiacciai anche questo ebbe periodi di maggior avanzamento ed altri di arretramento:
– durante la glaciazione detta Mindel (circa 400000 – 300000 anni fa) il fronte del ghiacciaio raggiunse le odierne località di Druento, Pianezza, Grugliasco, Rivalta, Bruino,
– durante la glaciazione detta Ris (circa 200000 – 120000 anni fa ) il fronte glaciale toccò Alpignano, Rivoli, Villarbasse, Trana.
– durante la glaciazione detta Wurm (circa 75000 – 10000 anni fa) il ghiacciaio si ritirò per circa 3 o 4 chilometri,
– nell’Olocene (da 10000 anni fa in poi) il ghiacciaio si ritirò ulteriormente per circa 45 chilometri.

Da quanto scritto escludo che il masso in oggetto sia stato depositato dal ghiacciaio nei periodi Mindel e Ris. Posso presupporre che l’evento sia successo durante la fase Wurm o nell’Olocene, visto il ritiro del fronte glaciale. Quindi il masso erratico in questione potrebbe essere stato lasciato in sito da 75000 a poco meno di 10000 anni fa.
Comprendo che il lasso temporale è alquanto ampio ma non oso azzardare datazioni più ristrette ma meno precise.
Si consideri altresì che anche questa datazione è frutto di ragionamenti legati al flusso glaciale di quell’epoca e non è, per quanto mi riguarda, confortata da nessun dato pratico.

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