Sgarbi e Michele Emiliano mpizzicane, ddumane, lu fuecu alla Fòcara te Noule a deuzione pe lu Protettore te Noule SantAntonio Abate te lu fuecu

Sgarbi e Michele Emiliano mpizzicane, ddumane,   lu fuecu alla Fòcara te Noule a deuzione pe lu Protettore te Noule Sant'Antonio Abate te lu fuecu.

Il fuoco buono ha fatto brillare il Salento, ancora una volta e nonostante la pioggia battente. Ha bruciato in cima al falò più grande del Mediterraneo, realizzato in onore diSant'Antonio Abate a Novoli, nel cuore del nord Salento.

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La magia del fuochi pirotecnici ha dato il via alle fiamme sul maestoso falò alto ben 25 metri, plasmato dalle 80mila fascine di tralci di vite secchi sapientemente adagiate dalle mani devote dei volontari del posto, che a partire dall'8 dicembre di ogni anno, giorno che la Chiesa dedica alla Madonna Immacolata, lavorano incessantemente per dare forma alla grande pira che da secoli, nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, scrive pagine indimenticabili della storia del Salento.

 

 

 

 

 

                                                                                                                       

 

 

 

Suggestivo lo spettacolo del funambolo Jade Martin che ha voluto esibirsi ugualmente, nonostante la pioggia, camminando su un cavo bagnato sospeso a 12 metri di altezza, mentre una ballerina, anch'essa sospesa a mezz'aria, danzava soavemente vicino a lui.

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Poi la magia di suoni e colori ha infiammato i cuori dei tanti visitatori, tutti col naso all'insù per ammirare quella luce buona esplodere e brillare in cielo.

 

Ad accendere le micce dei fuochi pirotecnici c'erano anche Vittorio Sgarbi e il governatore della Regione PugliaMichele Emiliano. “La Focara di Novoli illumina la Puglia – ha commentato su Facebook il presidente Emiliano – una festa che  ha radici lontane e che ogni anno richiama migliaia di visitatori, pellegrini e turisti. Davvero uno spettacolo straordinario”.

E la pioggia incessante che ha dominato l'intera giornata di ieri, ha deciso di arrestarsi proprio un attimo prima dell'accensione del falò, consentendo, di fatto, la riuscita dello spettacolo pirotecnico. Un regalo, forse, del Santo del fuoco ai suoi novolesi devoti.

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