La Fòcara in onore di Sant'Antonio Abate il padrone del fuoco.
Prima versione di FòcarArte impreziosita dall'Artista Mimmo Paladino con i suoi cavalli di cartapesta Leccese.
Il rapporto dei Novolesi per il loro santo protettore.
Il culto per Sant'Antonio Abate, che morì nel 356 prima di diffondersi in tutto il modo toccò per prima gliabitanti di Novoli, infatti non si è mai capito perché"li paesani te Noule" venivano ngiurati "scuri te faccia".
C'erano forse dei riferimenti con popolazioni Egiziane dove nacque il Santo?
Di certo sappiamo che i fedeli a Novoli arrivano anche a piedi nudi per pregare Sant'Antonio Abate del fuoco per ottenere una grazia, o per grazia ricevuta, proclamando il Santo del fuoco "primo cittadino Novolese"
Valorizzare
Sezione (progetto Sant'Antonio Abate)
Il Santo eremita, padre del monachesimo, era maestro di osservanza. Il suo culto in Occidente si diffuse nel V secolo. a Novoli è storicamente provato e si diffuse in Occidente nel V secolo.
Inginocchiarsi
Perchè non pensare che Novoli d'altronde geograficamente molto vicina all'Impero d'Oriente, è storicamente provato possa avere accettato il culto per il Santo del fuoco fin dal primo momento?Puru subbra lu pizzu il punto più alto della Fòcara viene fissata con una Bardatura l'opera scolpita a mano in legno rappresentante il Santo araconeta in puro artigianato artistico del Maestro Salamc, anche la Fòcara si inchina al passaggio del Santo in processione mentre i fedeli pregano.La devozione iniziò prima a diffondersi tra i contadini, poi nei paesi e nelle campagne. La religiosità popolare ha associato alla figura del Santo del fuoco il maiale, il campanello, il bastone a forma di Tau, un libro in mano con il fuoco.
Orgoglio
Noi Salentini crediamo nella possibilità di uno sviluppo del turismo oltre che estivo, anche destagionalizzato nel periodo invernale valorizzando nel Nord Italia le feste come la Fòcara spettacolo unico al mondo per il suo genere, che si festeggia il 17 gennaio, divulgando queste feste invernali possiamo contribuire a fare desiderare ai turisti di visitare il Salento12 mesi all'anno.
Per gli emigranti fuori casa per lavoro, invece, il richiamo di ritornare per le feste del paese è un'ideale ritorno nei luoghi nativi. Ritrovare le proprie radici, gli amici d'infanzia, passeggiare chiacchierando nella piazza del paese, un'occasione per riaccendere una fiamma mai spenta. Servirà anche a tramandare ai figli e nipoti le tradizioni, la cultura, e la storia dei luoghi. Per gli anziani invece è un ripercorrere le tappe della vita di cui sono stati protagonisti.
Visitare il sito ToriNovoli può essere per i giovani una testimonianza del pensiero di vita di coloro che li hanno preceduti.
La tradizione della Fòcara continua, adesso protetta dal nuovo Sindaco Gianmaria.
Per l'anno 2017 tante le novità annunciate dal Sindaco e presidente della Fondazione Fòcara Gianmaria Greco e dai suoi collaboratori: il direttore del FocaraFestival Loris Romano e il direttore di FocaraArte Giacomo Zaza.
Come da qualche anno a questa parte anche per l’edizione 2017 il monumento della tradizione contadina dialogherà con l’arte contemporanea. Dopo Paladino, Nespolo, Nagasawa, Kounellis e Baruchello quest’anno sarà il francese Daniel Buren che si confronterà con la fòcara di Novoli ed ha già realizzato il suo manifesto d’autore per l’edizione 2017. “Con Buren cambia il concept ed il format”, ha sottolineato il critico Giacomo Zaza. “Si dialogherà tra due processi. Il fuoco che svanisce in 24 ore ed il gesto contemporaneo di Buren che porta nuovi significati ed idee”. Ospiti di FocaraArte saranno anche gli artisti Sislej Xhafa che proporrà un happening con la comunità di Novoli ispirata ai rituali propiziatori e il malese H. H. Lim che proporrà il pranzo dei costruttori mettendo in risalto il paesaggio ed il percorso di condivisione verso il falò.
Ersilio Teifreto, il momento Internazionale che sta vivendo la Fòcara non deve rimanere ancorato al passato, ma deve aprirsi a orizzonti e nuove alleanze, non dimentandosi di salvaguardare la tradizione della giornata festiva dedicata ai paesani.
Il gemellaggio tra la notte della Taranta e Fòcara la notte del fuoco
Il santo più venerato al mondo.
Ricordiamo che nel 1.180 Umberto di Savoia donò ai frati Antoniani il terreno di Ranverso (TO) dove fù costruita la prima Precettoria Italiana, il luogo si trova sulla direttiva della via Francigena dove era annesso un Ospedale che serviva per accogliere e curare i pellegrini di passaggio che da Canterbury attraversavano la Francia per recarsi a Roma, per poi continuare il loro pellegrinaggio verso il Sud seguendo le diverse diramazioni delle vie francigene passavano nei pressi di Novoli per recarsi ad Otranto e imbarcarsi con le navi per raggiungere la terra Santa Gerusalemme.
L'ordine degli Antoniani preparavano questi luoghi di accoglienza sulle vie francigene percorse da pellegrini per rifocillarli e curare le piaghe provocate dal cosiddetto fuoco di S.Antonio (Herpes zoster) alleviandole con il grasso ricavato dai maiali che loro stessi allevavano liberamente. Durante la festa del Santo che avviene il 17 gennaio potevano portarli persino in Chiesa perchè fossero benedetti. Con questo luogo speciale dedicato al Santo eremita abbiamo attivato un gemellaggio virtuale per salvaguardare la tradizione della festa di Sant'Antonio Abate che ci accomuna, il gemellaggio è denominato ToriNovoli.
Luoghi Antoniani di Ersilio Teifreto il 5 marzo 2012.
E’ tradizione costante presso i Novolesi che la statua di Sant'Antonio Abate abbiano tentao di rubarla, in epoca imprecisata e per invidia, dai paesi vicini.Il furto sacrilego no riuscito, questi cominciarono a correre verso il loro paese ma, giunti al confine tra i due territori, il simulacro miracolosamente si fece tanto pesante da non poter essere più smosso se non in senso inverso. I miserabili, atterriti, fuggirono abbandonando il prezioso carico. Intanto i Novolesi, accortisi del furto sacrilego, si misero sulle giuste tracce, riportando in paese la statua del loro Patrono Sant'Antonio Abate del fuoco fattasi leggera come non mai.
Cuntu te nonnuma Quarta Vincenzo cuntatinu fore alla patula te Noule
Il culto per Sant'Antonio Abate a Novoli è storicamente provato e si diffuse in Occidente nel V secolo.
Perchè non pensare che Novoli d'altronde geograficamente molto vicina all'Impero d'Oriente, possa avere accettato il culto per il Santo del fuoco fin dal primo momento?
Non si è mai capito perchè "li paesani te Noule" venivano ngiurati "scuri te faccia".
C'erano forse dei riferimenti con popolazioni Egiziane dove nacque il Santo?
Di certo sappiamo che i fedeli pregavano Sant'Antonio Abate del fuoco per ottenere una grazia, proclamandolo il Santo del fuoco "primo cittadino Novolese".
Anche la Fòcara si inchina al suo passaggio in processione.
Mio nonno mi diceva che la statua del Santo eremita era bellissima ed è stata sempre custodita nel santuario di Novoli dedicato a Sant'Antonio Abate. Ggli abitanti Novolesi un paese limitrofo alla città di Lecce sono molto devoti al protettore.
Racconto del nonno 1953: una notte sconosciuti entrarono nel Santuario e rubarono per invidia la statua per condurla nel loro paese, ma la statua miracolosamente si fece molto pesante da non potere essere più smossa se non in senso inverso i miserabili atterriti abbandonarono il prezioso carico sulle scale del sagrato,La mattina seguente al furto sacrilego alcuni abitanti di Novoli recandosi un chiesa per pregare si accorsero dell'accaduto cantarono ad alta voce al miracolo, da allora la statua fu custodita in un teca, e molti fedeli portarono gioielli alla Statua , oggi quell'usanza non c'è più.
Reliquie
Le reliquie di Sant'Antonio Abate sarebbero state ritrovate nel 561 e portate ad Alessandria, quindi a Costantinopoli: finalmente nel sec. XI in Francia, dove durante l'epidemia di peste (fuoco sacro) molte persone sarebbero state guarite miracolosamente dalle reliquie o dall'intervento del santo. Da ciò il nome di fuoco di S. Antonio Abate, com'è chiamato ancora volgarmente l'erpete zoster. E il fuoco benedetto di sant'Antonio, cioè quello prelevato dai falò accesi in suo onore, è oggetto di devozione, per la qual cosa molti popolani ne portano a casa qualche tizzone, per la prima volta nella storia nel 2006 le reliquie del Santo lasciarono il luogo di Arles per essere trasportate e venerate nel Santuario di Sant'Antonio Abate a Novoli.
Folkore.
Sant'Antonio Abate segna nel calendario popolare il principio del carnevale. Al mattino del 17 gennaio ogni proprietario di capre o pecore, di buoi o cavalli, portavano il loro bestiame davanti alla chiesa del taumaturgo, per la benedizione; In molti comuni si usa tuttavia, come nel Medioevo (e varî statuti ne fanno fede), allevare il "porco" o "porcellino di S. Antonio Abate", che poi si vende per far le spese della festa.Sant'Antonio Abate è nel concetto popolare di varie regioni d'Italia il santo che aiuta l'uomo nelle tribolazioni, vendica le donne calunniate, fa da confidente alle fanciulle; e nelle leggende è rappresentato come un vecchio che da buon popolano vive del suo lavoro, in una capanna, col porcello, tormentato dal demonio, che talvolta lo fa montare in bizza. Questo particolare fa rilevare quanto sia inesatta l'opinione di chi pretende vedere nel maiale, preso come simbolo della lussuria, l'incarnazione del diavolo. Non meno infondata è l'opinione per la quale si vorrebbe ravvisare nel fuoco rituale di S. Antonio Abate un ricorso o un travestimento del mito di Prometeo.
La Focara più difficile da costruire
Autore dell'articolo Ersilio Teifreto del Blog ToriNovoli