A Torino esiste un quadro di Van Gogh proprietà privata,tanti dipinti non si trovano guardate nelle vostre cantine e soffitte,segnalateci ritrovi…….

VANGOGHIAMO

il Vincent che non conoscete

« ALL’ASTA UN DIPINTO CHE FU DELLA SORELLA

ADELINE RAVOUX »

DUE VAN GOGH DISPERSI A LONDRA

Van Gogh a Londra non soggiornò mai da pittore.Nonostante questo di due ritratti(uno del medico che lo curò ad Anversa all’inizio del 1886)e un suo presunto autoritratto si sono perse le tracce proprio lì.Mentre però del ritratto del medico non si è saputo più nulla e la caccia è ancora più che mai aperta,sull’autoritratto posso dire di essere stato coinvolto in un inquietante ritrovamento di un’opera che conduce proprio a una galleria di Londra a cavallo tra l’800 e il ’900.Una storia così vera e documentata che mi meraviglio non venga presa in serio esame dal museo Van Gogh,che avrebbe il dovere di ascoltare chi come me ha dedicato il meglio della sua vita e delle sue energie alla ricerca della verità,senza pregiudizi e senza rese dei conti,camuffate da uno sterile accademismo da puzza sotto il naso.

Ecco alcuni indizi per ricostruire le due storie.

Notizie utili per il ritrovamento del ritratto del dottor Hubertus Amadeus Cavenaille,
del febbraio 1886.

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Tralbaut 1969,pp.181-182:”Il nipote del dott.Hubertus Amadée Cavenaille vive tuttora ad Anversa e,sull’esempio del
nonno e del padre,vi pratica la professione medica.Quando la fama di Van Gogh cominciò a diffondersi (un’importante
esposizione delle sue opere fu organizzata nel 1914 ad Anversa) i Cavenaille parlarono di lui in famiglia.In
quell’occasione il nonno spiegò al nipote perché Vincent si fosse rivolto a lui e non a un altro medico.Allora rue de
Hollande era molto vicina al quartiere del porto e numerosi pazienti del dottore abitavano poco lontano.Vincent fu
indirizzato a lui probabilmente da una delle sue modelle.Il dottor Cavenaille ricordava bene la prima visita di
quello”strano tipo”,poiché questi,molto comico nelle sue vesti trasandate,aveva esordito con un “discorso
indimenticabile”.Aveva cioè avvertito ildottore di essere senza mezzi,impegnandosi però,se si mettevano d’accordo,a
pagare l’onorario delle visite facendogli un ritratto.Questo non stupisce,perché Vincent riferisce spesso nelle lettere di
avere avuto spesso un tozzo di pane in cambio di un disegno[sic],quando era senza un soldo in tasca.Il patto fu concluso
e Vincent mantenne la promessa.Sfortunatamente,non possediamo il suo quadro,perché una delle figlie del dottor
Cavenaille,andata sposa ad un mercante di granaglie di origine russa,emigrò in Inghilterra èportando con sé il ritratto
che suo padre le aveva dato.Questo accadde prima della guerra del 1914 e da allora si sono perse le tracce di queste
persone,e quindi anche dell’opera di Vincent.”
Il giornalista inglese Kenneth Wilkie,in accordo con lo staff del Rijksmuseum Vincent Van Gogh,ha comunicato alla
stampa di essere sulle tracce del dipinto.Vedi articolo qui sotto tratto dall’Archivio storico del Corriere della Sera
RITRATTI 
Cercando un altro Van Gogh
Guardate nelle vostre soffitte o nelle vostre cantine: potrebbe esserci un Van Gogh. L’ invito arriva addirittura dal
Museo Van Gogh di Amsterdam che si è detto «molto interessato ad avere notizie su un quadro» che, comunque, non
compare negli archivi «perché incompleti» e che, in pratica, potrebbe essere ovunque. Nessuno finora sembrava però
sapere niente del «Ritratto del dottor Amadeus Cavenaile di Anversa» riemerso dall’ oblio grazie a Ken Wilkie, un
giornalista inglese che ha interrogato a lungo gli eredi di Cavenaile (nella foto). Costringendo un nipote a ricordarsi di
«quel piccolo dipinto a olio firmato Vincent appeso a una parete