Masserie e casini a Novoli sutta la Cupa

 

Valle della Cupa : Geomorfologia salentina

Il Salento, noto anche come penisola salentina e popolarmente conosciuto come Tacco d'Italia, è una subregione dell'Italia che si estende sulla parte meridionale della Puglia, tra il mar Ionio ad ovest e il mar Adriatico ad est. La penisola salentina, da un punto di vista meramente geografico, è separata dal resto della Puglia da una linea ideale che dal punto più interno del Golfo di Taranto (nel territorio di Massafra) arriva fino all'Adriatico, in corrispondenza dei resti della città messapica di Egnazia (nel territorio di Fasano).Tuttavia, intendendo il Salento come un'entità culturale, più che geografica, si è soliti spostare i confini leggermente più a sud, lungo la linea che da Taranto, attraverso Grottaglie, San Michele Salentino e Ceglie Messapica, giunge fino a Ostuni.

Caratterizzato da un territorio prevalentemente pianeggiane, il Salento presenta delle modeste ondulazioni soprattutto sui settori meridionali definite in loco Serre, dei piccoli promontori che raggiungono il picco di 208 metri slm col Colle Sant’Eleuterio. Delimitata a Nord dalle murge brindisine meridionali, che hanno un’altezza compresa tra 75 e 150 metri, ed a Sud dalle Serre salentine estese sull’asse Nardò-Martignano (che con i loro 50-75metri rompono l’omogeneità di pendenza), si distende una vasta area pianeggiante definita da D. Novembre “Piana Messapica”, all’interno della quale colloca 3 grandi depressioni allungate su asse Nord-Ovest/Sud-Est, delinetate e interposte da serre o dorsali, spesso di dimensioni modeste. La prima di esse comprende buona parte del territorio brindisino meridionale: estesa da Brindisi a San Pietro Vernotico, racchiude i comuni di Mesagne, Latiano, Francavilla Fontana, Oria, Erche e Torre Santa Susanna. La seconda si estende lungo la fascia ionica compresa tra Taranto e Porto Cesareo, passando dai comuni di Massafra,, Montemesola, Grottaglie, Fragagnano e Maruggio. La terza depressione è compresa tra l’estremo lembo sud-orientale della provincia di Brindisi e la media costa adriatica leccese: delimitata a N dall’agro di San Pietro ed a Sud dal territorio giurdignanese-otrantino, tale piana taglia la provincia di Lecce racchiudendo i comuni di Trepuzzi, Novoli, Arnesano, San Pietro in Lama, San Cesario, Calmiera e Melendugno e aree urbane limitrofe.

All’interno di quest’ultima il De Giorgi, nella sua Descrizione fisica, geologica e idrografica della prov. Di Lecce, individua una depressione longitudinale d’origine carsica definita VALLE DELLA CUPA. Un’area priva di caratteristiche tali da evidenziarne i limiti, i quali sono ancora oggetto di discussione; chi l’identifica solo con l’agro di Arnesano comprensivo dei picchi più bassi, chi l’estende a tutto il territorio compreso tra Salice e Galugnano. Nella sua definizione storico-geografica, De Giorni e Novembre si sono avvalsi di caratteristiche fisico-antropiche-culturali, in sostanza un compromesso razionalizzato indicato anche dal Balducci nel Paesaggio Nuovo del Tavoliere di Puglia. A tal fine, un notevole contributo viene fornito dalla toponomastica: il termine “Cupa” indica nei principali dialetti salentini, delle 3 Calabrie e meridionali in generale, qualcosa d’incassato, affondato, concavo. Il Moscardini ricorre a tale espressione in riferimento a ristagni e riempimenti idrici di limitate depressioni. Nell’italiota antico, l’espressione “Cupa”, di origine greca, indica regione e “Arnesano” è accostabile ad “Arnissa”, “Arna”, indicativi di un luogo paludoso. Tale denominazione la ritroviamo in doline, fondi e Masserie dei territori estesi da Novoli a Campi sino a Cavallino. Dal punto di vista culturale, i confini possono essere delimitati in riferimento agli aspetti dell’economia e delle tradizioni territoriali, che ben rispondono alle caratteristiche peculiari del paesaggio. Pertanto tali confini possono essere delineati dall’isoipsa di 38-40 metri slm, per un’area delimitata a NE dalla Serra di Sant’Elia (58 m), da Monte d’Oro (60m) e da Rudiae, al di là dei quali si trovano i comuni di Squinzano (48m), Trepuzzi (54m) e Lecce (50m), e delimitata ad Ovest da una corona di comuni che le stanno a ridosso: San Donaci, Veglie, Guagnano, Salice, Leverano e Copertino, storicamente e culturalmente affini alla Valle della Cupa. Al suo interno compaiono Monteroni, San Pietro, Lequile, San Cesario e Cavallino a quote comprese tra 38 e 40 metri slm; Campi, Novoli, Carmiano e Magliano tra 30 e 35 metri slm; Arnesano tra 29 e 32 metri slm, nel cui agro viene toccato il picco minimo di 17 metri. Il comune di San Donato è leggermente decentrato, ma buona parte del suo territorio va a completare la compagine cupana, incuneandosi tra quelli di Lequile, San Cesario e Cavallino.

Valle della Cupa

Valle della Cupa (clicca per ingrandire)

 

L’area è contrassegnata da affinità naturali, climatiche e culturali e da una precisa fisionomia che, attraverso il ricorso ad un confine antropogeografico, viene riconosciuta a tutta l’area chiusa dalla curva di livello posta sui 40 metri slm, prevedendo un allargamento del confine mediante l’inserimento dell’intero territorio comunale dei centri interessati. Tale allargamento risponde a motivi di ordine pratico ed economico, su un’area di 212,27 kmq ed una popolazione di 83.113 abitanti (1991). Tale territorio è compreso nelle tavolette204 III SW (Novoli), 204 III SE (Lecce), 214 IV NE (San Cesario) e 214 IV NW (Copertino) della Carta Topografica d’Italia dell’ IGM.

Img: emmeti.it

 

Francesco Marasco
Collaboratore SuperMeteo.com

 

BIBLIOGRAFIA

– Liberata Nicoletti: La Valle della Cupa
– D. Novembre: Sull’individualità geografica della Piana Messapica
– C. De Giorgi Descrizione fisica, geologica e idrografica della Prov. Di Lecce
– M. Calducci: Paesaggio nuovo del Tavoliere