Fòcara Affiche a lettura immedita di Ugo Nespolo

La Fondazione “Fòcara di Novoli”, ovvero quel “risultato che

mette insieme la lunghissima dedizione religiosa della Comunità

ed il lavoro intenso e mirato di questi ultimi sette anni”,

come ama ripetere il suo presidente e sindaco della città salentina

Oscar Marzo Vetrugno, si ripropone al grande pubblico

internazionale nella conferma e nella continuità degli eventi

culturali che hanno caratterizzata il suo debutto.

E lo fa partendo dal logo inventato da Antonio Romano,

protagonista assoluto del design contemporaneo internazionale,

ovvero da quella enne e quella effe disegnate, poste l’una

sull’altra giocando sul contrasto e sulle allusioni legate al rosso

e al nero, che identificano in maniera quanto mai sintetica

l’evento, con il suo percorso e con la sua attualità, raccontando

di una terra e della sua gente. E riconoscendo all’una e all’altra

la capacità di proporsi quale “ulteriore momento di attrattiva

turistica, in termini di destagionalizzazione e di fidelizzazione

… alla scoperta della storia, della tradizione, dell’architettura,

degli accadimenti, dell’arte e dell’enogastronomia”.

Per poi passare a quello sguardo fotografico che da sempre caratterizza

i giorni del fuoco, finalizzato, com’è, alla costituzione di

un fondo per il costituendo Museo/Archivio della storia contemporanea

della tradizione novolese, e che si attualizza di

anno in anno nel Premio Fòcara Fotografia: da una parte la personale

di Mario Cresci testimone dei fatti accaduti nei giorni di

metà gennaio 2012 tra i luoghi, i simboli e i significati, e dall’altra

la presenza di Letizia Battaglia indicata quale vincitrice

del Premio Fòcara Fotografia 2013.

Nella riproposta di quell’intuizione vincente ed aggregante che

è stata l’idea del manifesto d’autore”, ecco poi il coinvolgimento

di Ugo Nespolo, dagli anni Sessanta protagonista indiscusso

di tanta avanguardia internazionale e storico riferimento

di chi guarda, tra prassi e teoria, al ruolo e al significato

dell’immagine.

Sollecitato ad inventare un’opera che, in piena fedeltà al suo

codice personale, esemplificasse l’architettura della fòcara ed il

suo spirito, l’artista piemontese ha realizzato un’affiche a lettura

immediata, nella quale i segni, le cromìe e i toni sono come rafforzati

da una sequenza numerica, apparentemente casuale, che

piove sulla raffigurazione della ziggurat identificandone il tempo

e lo svolgimento.

Accanto ad essa, infine, l’incontro con una rigorosa selezione

delle sue opere grafiche in mostra nei giorni del

fuoco 2013, costruzione di una storia non solo personale, fatta

di riferimenti geografici e culturali, che si trasformano in immagini

e colorazioni fantasmagoriche.

Toti Carpentieri

Fondazione “Fòcara di Novoli”

16 gennaio 2013